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Sarà operativo nel prossimo giugno un nuovo container terminal nel porto saudita di Gedda
Dotato di 1000 metri di banchine e di fondali di 14,5 metri, l'impianto sarà gestito dalla Gulf Stevedoring Company
23 novembre 1999
Il porto saudita di Gedda disporrà nel prossimo giugno di un nuovo container terminal. La Saudi Ports Authority (SPA), l'ente gestore dei porti nazionali in via di privatizzazione, sta infatti lavorando alla realizzazione di quattro banchine, per uno sviluppo totale di 1.000 metri, e di un'area di 940.000 metri quadrati da destinare al traffico containerizzato. Il terminal, che diventerà operativo all'inizio della prossima estate, avrà fondali di 14,5 metri e sarà gestito dalla Gulf Stevedoring Company, società che nei mesi scorsi si è aggiudicata un contratto ventennale per l'attrezzatura e la conduzione delle attività terminalistiche per 150 milioni di dollari.
Il porto di Gedda si avvia a movimentare quest'anno circa un milione di teu, raggiungendo probabilmente il suo record di traffico in questo settore. Le autorità dello scalo saudita ritengono però che, a causa del congestionamento delle banchine del porto, molte compagnie di navigazione abbiano preferito nel passato servirsi di altri porti mediorientali. Con il nuovo container terminal si cerca quindi di riportare a Gedda traffici che competono al suo porto e di garantire allo scalo competitività sufficiente per affrontare l'agguerrita concorrenza di tutti quei porti che tentano di accaparrarsi i traffici che transitano per Suez.
Negli ultimi vent'anni l'Arabia Saudita ha incrementato sensibilmente le infrastrutture portuali nazionali, costruendo o ristrutturando porti con investimenti per circa 30 miliardi di riyal (circa 8 miliardi di dollari USA). Un'ulteriore spinta al potenziamento degli scali nazionali dovrebbe essere garantita dalla privatizzazione della Saudi Ports Authority, che ha già portato alcune imprese estere sulle banchine saudite.
Arabia Saudita e Marocco stanno intanto accelerando le trattative, condotte da una commissione congiunta che si è riunita lo scorso fine settimana a Riyadh, per stabilire una zona di libero scambio tra le due nazioni. Il Marocco importa principalmente petrolio dall'Arabia Saudita; quest'ultima riceve invece fosfati, agrumi, prodotti tessili. Il regno saudita sta conducendo analoghi negoziati con l'Egitto.
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