La prima tranche dei finanziamenti erogati dall'Unione Europea per la realizzazione delle infrastrutture di trasporto è per il prossimo anno di 560 milioni di euro. Il termine per accedere alla ripartizione dei fondi comunitari scade il prossimo 10 gennaio. "Se ci pervenissero, attraverso il ministero, richieste di finanziamento per il terzo valico non ci tireremmo indietro". Le tre frasi di Roberto Salvarani, capo unità Reti e Infrastrutture della DG VII della Commissione Europea, sintetizzano il percorso che le istituzioni e le imprese pubbliche e private dovrebbero compiere per far sì che il terzo valico ferroviario di collegamento tra Genova e la pianura Padana non rimanga una chimera, come molti lo definiscono elencando i cronici ritardi e le reiterate promesse legate alla sua realizzazione.
L'argomento è stato discusso oggi a Genova nella sede dell'amministrazione comunale a Palazzo Tursi nel corso del convegno "Il Terzo Valico: infrastruttura strategica per lo sviluppo e la competitività dell'area genovese" organizzato da Transpadana, il comitato promotore della direttrice ferroviaria europea transpadana formato da soggetti pubblici e privati.
La volontà di realizzare il terzo valico, e dare vita in generale alla connessione con la direttrice ferroviaria est-ovest, da parte delle istituzioni locali e degli enti coinvolti nel progetto non è mai stata più concreta. Questo secondo i propositi e le valutazioni degli autorevoli relatori.
Ma alle intenzioni devono corrispondere i fatti, a partire dai progetti. In anni di trattative i piani hanno subito revisioni pari a stravolgimenti, tanto che a tutt'oggi non è definito il tracciato della nuova linea. Luigi Aligata, responsabile Area Centro Nord dell'Italferr, ha illustrato le tre alternative progettuali individuate per la realizzazione del valico dalla società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato (FS). Una soluzione è comunque la più accreditata dalle FS, e su questa è stato basato lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) che è in via di ultimazione. In particolare questo progetto prevede la costruzione di una tratto in galleria di lunghezza decisamente più elevata rispetto a quelle ipotizzate in precedenza: una tunnel di ben 29 chilometri, seguito da un tratto scoperto di 1 chilometro, e ancora da un segmento in galleria di 5,5 chilometri. Con 29 chilometri la galleria del terzo valico si posizionerebbe al sesto posto nella graduatoria dei tunnel ferroviari - realizzati o in progetto - più lunghi del mondo. L'ingegner Aligata non ha però nascosto i notevoli problemi per la realizzazione di un'opera di queste dimensioni, legati soprattutto alla sicurezza operativa del tunnel. Quando dall'ipotesi di tracciato si dovrà passare alla stesura del progetto per la costruzione della galleria si dovrà scegliere fra tre soluzioni: la prima prevede la realizzazione di una galleria a 'doppia canna', la seconda il posizionamento di due binari in un'unica galleria con un tunnel di servizio aggiuntivo, la terza - analoga a quella adottata da Eurotunnel per la linea sotto la Manica - la realizzazione di due gallerie distinte più un tunnel di servizio.
Secondo Aligata la pubblicazione del SIA potrebbe avvenire entro la fine di quest'anno. Parole che sono state considerate alla stregua di un impegno da tutti gli altri relatori, che attendono infatti questo documento per poter avviare l'iter di valutazione da parte degli enti e delle istituzioni interessate.
L'importanza del terzo valico per il sistema trasportistico sudeuropeo, per l'economia ligure e per l'attività del porto di Genova è stata sottolineata dal presidente dell'Associazione Industriali della Provincia di Genova, Riccardo Garrone, dal presidente dell'Autorità Portuale genovese, Giuliano Gallanti, dal rappresentante della Divisione Infrastrutture delle FS, Giancarlo Paganelli, dal vice presidente della Regione Liguria, Graziano Mazzarello, dall'amministratore delegato della TAV spa, Antonio Savini Nicci, dal presidente della Provincia di Genova, Marta Vincenzi, e dal segretario generale della Camera del Lavoro di Genova, Renzo Miroglio.
La data di scadenza per la presentazione all'UE delle richieste di finanziamento è molto ravvicinata e forse per quest'anno il progetto 'terzo valico' non potrà beneficiare delle sovvenzioni comunitarie. Altrettanto vicine sono le vicende - menzionate da Aligata - che nel 1998 hanno provocato il blocco del progetto: il decreto di sospensione della realizzazione dei cunicoli esplorativi e il parere negativo del ministero dell'Ambiente sullo Studio di Impatto Ambientale della linea Milano-Genova. Incertezze che, al di là della determinazione manifestata coralmente, alimentano il pessimismo su un'opera che tutti - o quasi - vogliono e nessuno riesce a fare.
B.B.
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