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L'anno scorso nel quadro del MoU sono state fermate nei porti britannici 129 navi substandard
Quasi metà delle navi battevano bandiera di Malta, Cipro, Panama, Saint Vincent & Grenadines, Barbuda & Antigua
25 febbraio 2000
Secondo il direttore generale della britannica Marine & Coastguard Agency (MCA), Maurice Storey, la percentuale di navi fermate nel 1999 nei porti britannici perché substandard (6,8% delle navi ispezionate) ha raggiunto il livello più basso registrato dal 1992. Nel 1998 era stata del 6,9% e nel 1997 dell'8,4%. Secondo Storey il calo del numero delle navi fermate è incoraggiante e significa che gli armatori di unità substandard hanno ormai capito che le loro navi non saranno più tollerate nelle acque britanniche.
Tuttavia alcuni armatori ritengono che sia ancora molto redditizio far navigare navi che sono sottonorma, e la conferma viene dal numero di navi - 129 - che l'anno scorso le autorità britanniche hanno messo sotto sequestro nei porti dell'isola, in base alle norme del Memorandum of Understanding on Port State Control (MoU).
Secondo il rapporto della MCA quasi metà delle navi fermate battevano bandiere di Stati poco inclini ai controlli e all'obbligo di far osservare le norme internazionali di sicurezza della navigazione. Delle 129 navi fermate per riparazioni obbligatorie nei porti, 15 navi battevano bandiera maltese, 15 di Cipro, 14 del Panama, 10 di Saint Vincent & Grenadines e 8 di Antigua & Barbuda. La quota di navi fermate che erano immatricolate nei Registri che sono "sotto osservazione" più di altre bandiere è stata tre volte maggiore di quella di navi di Registri non sospetti.
Quanto alla percentuale di navi fermate rispetto a quelle ispezionate la più alta è stata quella di unità di bandiera di Belize (30,8% su 13 navi ispezionate). Vengono poi le navi turche (22,8% su 18 ispezioni), indiane (21,4% su 14), spagnole
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