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Nei prossimi due anni la SOPONATA spenderà 144 milioni di euro per modernizzare e incrementare il tonnellaggio della propria flotta
Tre delle undici navi della sua attuale flotta non potranno essere impiegate in trasporti da e per i porti europei, se entrerà in vigore la normativa UE che tende ad escludere dai traffici petroliferi le unità di età superiore ai quindici anni
24 maggio 2000
La compagnia di navigazione portoghese Sociedade Portuguesa de Navios Tanques SA (SOPONATA) del gruppo José de Mello ha realizzato l'anno scorso un fatturato di 50 milioni di euro, con un utile di 440.000 euro. L'amministratore delegato Mello Franco ha spiegato il basso rendimento con il poco elevato livello dei noli, che hanno accompagnato tutto l'anno la flotta composta da undici navi per un totale di 543.000 tonnellate di portata lorda, tra cui le ultime venute Gerés, la Aframax Sintra e la Jeci che compie cabotaggio tra i porti del Mozambico.
Ora la società vuol lanciare un grande piano di sviluppo e di modernizzazione della flotta che nei prossimi due anni impegnerà 144 milioni di euro, facendo della SOPONATA la più grande flotta cisterniera mediterranea. La società acquisterà cinque navi: una della classe Suezmax del valore di 39 milioni di euro, due della classe Aframax del valore di 49 milioni di euro, e due altre petroliere del valore di 56 milioni di euro. Ed ha iniziato ad ordinarne la costruzione di una di 37.000 tonnellate di portata lorda al cantiere sudcoreano Hyundai Mipo, con opzione per una seconda unità gemella e consegna nel settembre 2001.
Ma modernizzando la flotta la compagnia dovrà tener anche conto dei progetti comunitari, che tendono a vietare l'ingresso nei porti europei alle navi cisterna che abbiano un'età superiore ai quindici anni. E la SOPONATA dovrà toglierne dal servizio tre.
Contemporaneamente alla nuova normativa UE, commenta Mello Franco, aumenteranno sensibilmente i tassi di nolo per le navi in esercizio.
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