Il Comitato Portuale di Napoli ha varato oggi il progetto di ammodernamento e adeguamento strutturale ed impiantistico del bacino di carenaggio n. 3, il più grande dello scalo partenopeo. E' stato espresso inoltre parere favorevole sul progetto di riqualificazione delle banchine pubbliche per le riparazioni navali della Calata Villa del Popolo (ormeggi n. 26 e 28). L'impegno finanziario dei due interventi è di oltre 27 miliardi di lire per il bacino n.3 e di circa 4 miliardi per gli ormeggio 26 e 28.
«I progetti oggi approvati - ha detto il presidente dell'Autorità Portuale, Francesco Lauro - insieme agli altri già passati all'esame del Comitato Portuale ed alcuni anche al vaglio del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, pongono il porto di Napoli nel gruppo di testa delle venti autorità portuali per la progettualità di nuove infrastrutture, dopo decenni di assenza di realizzazioni. Il passo successivo che dovremo insieme compiere dovrà essere quello di accelerare al massimo gli ulteriori adempimenti tecnico-amministrativi necessari per indire le gare d'appalto». I progetti definitivi infatti, una volta ottenuto dal Comitato Portuale il via libera perché «conformi - come è scritto nella delibera di approvazione - con le linee strategiche del nuovo piano regolatore e i piani di sviluppo dell'Autorità Portuale», vengono sottoposti per esami e pareri al vaglio tecnico della terza sezione del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici. Una volta concluso l'esame ed ottenuto il riconoscimento di validità tecnica, i progetti ritornano al Comitato Portuale completi di adempimenti eventualmente prescritti da Consiglio superiore per l'avvio in gara.
Il progetto di ammodernamento ed adeguamento del bacino n. 3 prevede una serie di opere civili ed impiantistiche atte a rendere più funzionale l'infrastruttura, la più grande del porto, le cui caratteristiche dimensionali sono: lunghezza 300 metri, larghezza 40 metri, battenti d'acqua circa 14 metri.
Costruito negli anni '40 e completato nel secondo dopoguerra, il bacino non risulta più adeguato alle caratteristiche dell'attuale naviglio e necessita di trasformazioni per incrementarne la competitività sul mercato cantieristico. In particolare dovranno essere realizzati interventi sul piazzale di accesso, sulle strutture fondali e di parte del bacino, e nella zona d'ingresso di levante. Sarà realizzata una nuova pavimentazione completa di cavidotti e nuovi binari per le gru, una nuova rete di smaltimento delle acque, il rialzo della platea di base del bacino, sarà rimossa l'attuale barcaporta metallica di chiusura e quella presenta all'interno dell'invaso sarà movimentata in modo da consentire le lavorazioni previste. Saranno infine demoliti alcuni manufatti fatiscenti d'intralcio alla movimentazione e sarà realizzata una nuova rete di sottoservizi.
Per gli ormeggi n. 26 e 28 invece, il progetto punta ad ammodernare la banchina e a predisporre tutti gli interventi ritenuti indispensabili per lo svolgimento di attività legate alle riparazioni navali.
Apprezzamento riguardo alle nuova progettazioni è stato espresso dall'assessore alla Vivibilità, Rocco Papa, da rappresentanti imprenditoriali e sindacali, da tutti i membri del Comitato Portuale.
Il Comitato Portuale ha inoltre approvato all'unanimità la relazione sull'attività svolta nel 1999 dall'Autorità Portuale. Una relazione in cui viene descritta l'attività di pianificazione svolta nel 1999 e in cui viene posto l'accento sui risultati raggiunti in tale campo con l'approvazione delle linee strategiche del nuovo piano regolatore, con i progetti da realizzare con i fondi della legge 413 del 1998, con le trasformazioni avviate nell'area occidentale dello scalo. «L'anno '99 - ha osservato il segretario generale dell'ente portuale, Wanda d'Alessio - è stato caratterizzato da due elementi importanti: la definizione di una nuova struttura interna dell'Autorità Portuale, che pone le basi per una stabilizzazione organizzativa dell'ente, e l'avvio della pianificazione indispensabile per assicurare allo scalo un futuro di sviluppo».
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