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Dopo la valutazione d'impatto ambientale sul piano regolatore portuale di Genova, la Regione Liguria prenderà in esame l'ampliamento o la rilocalizzazione dell'area delle riparazioni navali
Le dichiarazioni del presidente dell'ente regionale Biasotti criticate dall'opposizione, che ritiene impossibile un trasferimento di queste attività
4 luglio 2000
Dopo la presa di posizione delle imprese e dei sindacati in merito ad un'eventuale trasferimento delle aree delle riparazioni navali del porto di Genova dall'attuale sito all'estremo levante del porto (inforMARE del 15 giugno), nel corso della seduta odierna del Consiglio della Regione Liguria l'argomento è stato oggetto di un'interpellanza in merito alle dichiarazioni a favore di questa delocalizzazione del presidente dell'ente regionale Sandro Biasotti.
La scelta di trasferire le riparazioni navali - secondo Ubaldo Benvenuti (Ds) - sarebbe «sbagliata, in contrasto con le posizioni del Comune di Genova e dell'Autorità Portuale, dannosa per la città, per le riparazioni navali e per il Ponente stesso». «Per quest'ultimo - ha aggiunto - noi pensiamo un futuro diverso da quello solo industriale. Nelle riparazioni navali lavorano 3500 persone, spostarle comporterebbe investimenti per molti miliardi e il reperimento di un'area adeguata: trasferirle a Cornigliano, come si è detto, significherebbe mettere in discussione l'accordo di programma e rendere irrealizzabile il distripark, per Multedo e Voltri i piani regolatori prevedono altre destinazioni. Le dichiarazioni di Biasotti, oltre a creare allarme, denotano confusione progettuale»
«Le riparazioni navali - ha confermato Fabio Morchio (Sdi-Pri-per La Liguria) - sono una attività importate ed in crescita; Regione, Comune ed Autorità portuale si sono pronunciate unanimemente per la convivenza in quella zona delle diverse attività: fieristiche, portuali, ludiche ed industriali. D'altra parte uno spostamento a Ponente non è oggi fisicamente possibile». «La mia domanda - ha concluso Morchio - è se il presidente parlava sul serio o se è stato mal interpretato».
L'assessore regionale ai Porti, Trasporti ed Infrastrutture, Vittorio Adolfo (Ccd), ha risposto che il settore delle riparazioni navali esprime importanti prospettive per il futuro del porto, ha un portafoglio ordini positivo e vede il proliferare di piccole imprese dell'indotto favorite dai nuovi traffici. «Il presidente della Giunta Sandro Biasotti - ha spiegato Adolfo - è dell'opinione che l'attuale localizzazione non sia l'ideale. Appena avremo la Valutazione di impatto ambientale sul piano portuale, vedremo possibilità di ampliamento o di rilocalizzazione delle diverse attività, in ogni caso le decisioni andranno prese di concerto con l'Autorità Portuale e con il Comune di Genova prendendo atto delle previsioni del piano regolatore della città e di quello portuale, valutando gli aspetti finanziari».
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