Lo scorso 3-4 luglio alcuni dei migliori sub di varie nazionalità - sei italiani e 7 fra belgi, francesi e svizzeri - sono scesi a 75 metri di profondità sul relitto dell'Andrea Doria
e, sfidando gelide correnti di 5 nodi e branchi di squali, vi hanno posto una targa a ricordo dei naufraghi.
Alle 23 e 22 del 25 luglio di 44 anni fa la fiancata dell'Andrea Doria, orgoglio della marineria italiana dell'epoca, fiore all'occhiello dei Cantieri Ansaldo di Sestri Ponente, fu colpita violentemente dalla nave da crociera svedese Stockolm. Grazie alle paratie stagne con la quale era stata realizzata, la nave resistette 11 ore in balia delle onde, poi, alle 10,09 del mattino dopo, s'inabissò per sempre 200 miglia al largo di New York. Dei 1706 passeggeri, 46 persero la vita nel tremendo impatto, gli altri si salvarono grazie all'intervento delle navi che transitavano nella zona durante più grande operazione di recupero naufraghi della storia della marina mercantile. I risultati della recente spedizione subacquea, promossa dal Consiglio regionale della Liguria, sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sede dell'ente regionale e verranno presentati al pubblico domani, anniversario della tragica collisione, alle ore 18 a Genova, ai bagni Mangini in via al Lungomare Lombardo 21 (Corso Italia). Nell'occasione sarà possibile visionare un video realizzato dalla Tv francese e varie diapositive scattare nel corso dell'immersione. «Vogliamo ricordare, insieme alle vittime del naufragio, alle cui famiglie va il nostro cordoglio - ha detto il presidente del Consiglio regionale, Gianni Vincenzo Plinio - il valore dell'impresa sportiva realizzata pochi giorni fa, auspicando che da vicende tragiche come questa possa nascere lo spunto per lo sviluppo di un nuovo comparto del turismo sportivo: quello subacqueo, che può trovare in Liguria una zona dove crescere e raggiungere livelli di eccellenza». Plinio ha ricordato che la Liguria è una delle prime regioni italiane ad aver varato una legge apposita affinché le immersioni possano essere effettuate con il massimo di sicurezza e di garanzie ambientali. All'impresa sull'Andrea Doria, realizzata dal 28 giugno all'8 luglio scorsi, hanno partecipato 13 sub coordinati da Aldo Ferrucci. Ciascuno di loro era equipaggiato con 4 bombole dotate di miscele speciali indispensabili per sopportare l'enorme dispendio di ossigeno e di energia che l'immersione comportava. I subacquei si sono recati a turno sul relitto che giace su un fianco sprofondando per 6-7 metri nel fondale melmoso. «Si è trattato di un tuffo nella storia - hanno spiegato Aldo Ferrucci, capo spedizione, e il genovese Lorenzo Del Veneziano - un'esperienza indimenticabile. Purtroppo altri prima di noi erano stati sul relitto e avevano depredato quanto più possibile al fine di incrementare il macabro mercato dei souvenir. Un commercio particolarmente florido negli Stati Uniti». Dopo l'Andrea Doria, il team di subacquei, denominato Xpedition 2000, intende visitare altri importanti relitti: la Bianca Costa, affondata al largo di Grenada nei Caraibi, ed una ancora misteriosa nave medievale che riposa a grande profondità nel Mar Ligure. |
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