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Il fattore umano elemento predominante negli incidenti marittimi
L'anno scorso il britannico Marine Accident Investigation Branch (MAIB) ha registrato 1.418 rapporti di incidenti
8 settembre 2000
Il britannico Marine Accident Investigation Branch (MAIB) ha registrato 1.418 rapporti d'incidenti marittimi nel 1999. Tra essi 641 si riferivano a navi e 542 a persone.
Nel suo rapporto il MAIB afferma che c'è un fattore comune in tutti gli incidenti marittimi occorsi in acque britanniche, ed è l'assenza di un registratore dei dati del viaggio a bordo delle navi (la "scatola nera" degli aerei). C'è il rifiuto sistematico, da parte di certi Stati, di incoraggiare l'adozione di questo strumento per ragioni economiche. Installazione su tutte le navi da carico che è stata tuttavia raccomandata dall'Alliance of Maritime Regional Interests in Europe (AMRIE).
Comunque nella maggior parte degli incidenti il fattore umano è apparso come la causa più frequente degli incidenti. Il rapporto del MAIB elenca queste le cause principali d'incidenti: insufficiente attenzione; mancanza di un approccio collettivo alla soluzione di una fase critica; totale disinteresse nella condotta della nave allorché è salito a bordo il pilota portuale. Comunque la fatica ("fatigue") resta un fattore ricorrente, specialmente nei trasporti su brevi distanze, dove l'elemento umano è sovrautilizzato rispetto al normale orario di lavoro.
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