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Giornata di studio a Genova sulla riforma del lavoro portuale introdotta dalla legge 186/2000
Organizzata dall'ente portuale genovese, è in programma il prossimo 22 settembre e vi parteciperanno studiosi, utenti ed operatori
7 settembre 2000
Si svolgerà il prossimo 22 settembre a Palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità Portuale di Genova, una giornata di studio sul tema "La riforma del lavoro portuale: legge 30.6.2000 n. 186 e sua applicazione". L'incontro, organizzato dall'ente portuale genovese, si propone di approfondire - con il contributo scientifico di studiosi della materia, con l'intervento degli utenti e degli operatori, e mediante un confronto con le altre realtà portuali europee - il dibattito in corso sugli aspetti più significativi della nuova normativa che, modificando gli articoli 16 e 17 della legge 84/94, ha introdotto una diversa disciplina delle operazioni e dei servizi portuali e dell'organizzazione del lavoro temporaneo in porto.
Sul tema si confronteranno tutti i soggetti coinvolti nell'opera di trasformazione voluta dalla legge: da un lato i giuristi, fra cui il prof. avv. Marco Arato ed il prof. avv. Sergio M. Carbone, e dall'altro gli utenti e gli operatori rappresentati dai vertici del Comitato Utenti Operatori Portuali (Giorgio Fanfani), dell'Ancip (Franco Mariani), di Assoporti (Francesco Nerli) e dei sindacati portuali (Mario Sommariva). Interverranno inoltre alla tavola rotonda rappresentanti del ministero dei Trasporti e della Navigazione, tra cui il direttore dell'Unità di gestione delle infrastrutture per la navigazione ed il demanio marittimo, Massimo Provinciali. Concluderà i lavori il sottosegretario ai Trasporti e alla Navigazione, Mario Occhipinti.
I relatori saranno chiamati a discutere sulla nozione di "servizi portuali" che la legge definisce come attività specialistiche, complementari ed accessorie rispetto al "ciclo delle operazioni portuali" e sulla nuova disciplina della fornitura di lavoro temporaneo in porto, rimessa dalla legge ad un'impresa che dovrà essere esclusivamente dedicata a tale attività. L'applicazione delle nuove norme pone infatti molteplici interrogativi: in primo luogo su cosa e quali siano i servizi portuali, su quale sia la procedura da adottare per l'individuazione dell'impresa fornitrice di lavoro temporaneo, sugli assetti azionari ed i componenti che questa impresa potrà o non potrà avere, sulle attività che essa potrà svolgere e sulle prestazioni che potrà erogare agli utenti, sui rapporti tra questa impresa e quelle che si occupano di operazioni e servizi portuali e su come dovrà essere organizzato il lavoro temporaneo nel suo complesso, anche in termini tariffari, di formazione professionale e di sicurezza. In questo contesto, un tema particolarmente significativo è rappresentato dal confronto con i modelli organizzativi utilizzati in ambito europeo. Porteranno infatti il loro contributo rappresentanti dei pool di manodopera del Nord Europa e dell'area mediterranea.
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