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La Eurobulker IV, incagliata vicino alle coste sud occidentali della Sardegna, verrà alleggerita del carico di carbone prima di essere recuperata
E' la seconda unità della compagnia greca Ilias Shipping Corporation coinvolta in un incidente in sette giorni. Sabato scorso era affondata nel porto greco di Lefkandi la Eurobulker X. Procedono anche i tentativi di disincaglio del traghetto Admiral, incappato ieri in una secca presso Palau
9 settembre 2000
La nave carboniera Eurobulker IV di 24.285 tonnellate di portata lorda (costruzione 1979), della Ilias Shipping Corporation del Pireo e battente bandiera di Saint Vincent and Grenadines, arenata ieri vicino alle coste sud occidentali della Sardegna, ha retto durante la notte alle ondate della risacca senza spezzarsi, come si temeva, nella morsa di sabbia e scogli dove era finita per un'errata manovra. L'incidente è avvenuto durante l'avvicinamento a Porto Vesme, dove la Eurobulker IV avrebbe dovuto sbarcare 17.000 tonnellate di carbone russo per la centrale Sulcis dell'ENEL. L'intero equipaggio è stato portato a terra da rimorchiatori e da navi appoggio.
Si era creato un grave pericolo d'inquinamento poiché lo scafo ha mostrato cedimenti in tre punti, di conseguenza la Guardia Costiera ha deciso di scaricare il gasolio e una parte del carico di carbone prima di procedere al recupero della nave.
Lo svuotamento dei serbatoi, se lo stato del mare lo permetterà, dovrebbe avvenire entro domani. Poi le operazioni di recupero della nave, che dureranno circa una settimana. Tuttavia Dimitris Raziotis, funzionario della compagnia armatrice, ha detto che non è stato ancora deciso alcun tentativo di riportare la nave in mare aperto, poiché non è stato ancora stilato alcun rapporto sui danni subiti dalla nave, che è assicurata per il P&I dalla Osprey Underwriting Agency. L'unità è stata classificata dalla società di classificazione nazionale cambogiana.
La Ilias Shipping è stata coinvolta nello spazio di sette giorni anche da un incidente occorso ad un'altra delle sue navi, la Eurobulker X di 35.264 tonnellate di portata lorda, che si è spezzata in due ed è affondata nel porto di Lefkandi nel golfo di Evia dopo aver caricato 30.000 tonnellate di cemento destinato ad un porto egiziano. Nel naufragio è morto un marittimo. Si sono sparse in mare alcune centinaia di tonnellate di fueloil. Si stima che la nave ne avesse a bordo da 200 a 500 tonnellate. «Un serio inquinamento», ha detto Stelios Psomas, direttore esecutivo di Greenpeace ad Atene. Si attende l'arrivo da Kithira di unità specializzate nel disinquinamento delle acque marine.
Anche la Eurobulker X era stata classificata dal Registro della Cambogia. Secondo la compagnia armatrice la nave era stata ispezionata dalle autorità greche esattamente un mese prima dell'incidente ed era stata dichiarata "in condizioni eccezionali".
Un portavoce della Chalkis Cement, proprietaria del carico, ha respinto ogni responsabilità nel naufragio della nave, che ha determinato la polluzione di 20 chilometri di costa.
Quanto alla nave traghetto italiana Admiral di 8.964 tsl appartenente alla compagnia armatrice Traghetti Isole Sarde (TRIS), incagliatasi ieri in una secca a circa cento metri dal porto di Palau, dove era diretta ( dell'8 settembre) è stato deciso che prima di riportare la nave in banchina verrà sbarcato il fueloil. L'operazione è iniziata poche ore fa. Quando le 50 tonnellate di fueloil saranno state sbarcate, i rimorchiatori inizieranno l'opera di traino per liberare la nave dalla secca.
I 280 passeggeri della nave sono stati portati a terra. Quando la Admiral verrà trainata a Palau i passeggeri potranno recuperare le 56 auto, i TIR e i bagagli che sono rimasti a bordo.
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