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Cooperazione degli enti e degli operatori locali e diversificazione del prodotto sono le ricette per promuovere l'attività crocieristica nel Mediterraneo
La crescita del settore deve essere coadiuvata da infrastrutture adeguate. Una destinazione, per essere vincente - ha spiegato a Seatrade il direttore crociere del porto di Barcellona - «deve avere un proprio status turistico»
14 settembre 2000
Come promuovere la vacanza crocieristica nel Mediterraneo. Se ne è parlato oggi alla giornata conclusiva della Seatrade Mediterranean Cruise and Ferry Convention, svoltasi alla Fiera di Genova, nel corso del convegno "Sourcing Passengers for the Mediterranean".
Hans Rood, vicepresidente di Cunard Seabourn, ha sollecitato tutte le compagnie di crociera a sostenere strategie a lungo termine. «Si possono usare le infrastrutture già esistenti per attirare nuovo pubblico, lavorando con enti locali, associazioni e gruppi, facendo visitare le navi, incentivando le agenzie di viaggio a vendere il prodotto crociera, che - ha detto Rood - è effettivamente di difficile presentazione. E' importante anche collaborare con gli esperti locali, che meglio conoscono le esigenze del loro segmento di mercato». Dal punto di vista geografico, secondo Rood le aree 'calde' del prossimo futuro saranno soprattutto Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Benelux.
Il direttore generale della Swan Hellenic, Carol Marlow, ha individuato cinque fasi nella strategia per allargare il mercato: occorre ben definire i vari segmenti di pubblico, dividendolo in fasce d'età, reddito ma soprattutto sulla base dei diversi stili di vita. E' altrettanto importante specificare il tipo di prodotto e le sue caratteristiche, e fornire un'informazione mirata. «Compito delle agenzie di viaggio - ha spiegato Marlow - è quello di rispondere adeguatamente alle richieste dei clienti mentre alle compagnie spetta la verifica finale sulla soddisfazione delle aspettative».
«Per sostenere una crescita pari al 20 % anno per anno - ha affermato Nigel Lingard, del Consiglio di Passenger Shipping Association e direttore delle vendite di Olsen Cruise - è necessario trovare mercati alternativi a quelli tradizionali». Se la Gran Bretagna è passata dai 38mila passeggeri del '93 ai 240mila dello scorso anno, e la Germania si sta dimostrando altrettanto sensibile al fascino delle crociere, i Paesi che ancora offrono un potenziale da sfruttare sono quelli dell'Europa meridionale e orientale, Francia, Spagna e Canada, ma soprattutto l'Estremo Oriente. «Il primo passo - ha suggerito Lingard - potrebbe essere quello di un'attività congiunta con i loro tour operators». Le nicchie da prendere in considerazioni sono invece le svariate associazioni culturali che «desiderano condividere il piacere di viaggiare».
L'interesse degli spagnoli per la vacanza a bordo è stato confermato da Tony Wanguermert, presidente di Latitud 4 SA, che ha quantificato in un 10 % la crescita prevista per i prossimi anni. Wanguermert ha poi indicato gli ostacoli che si frappongono ad un ulteriore sviluppo: «si pensa tuttora alla nave da crociera come a un hotel galleggiante, e non si capisce che è qualcosa di più. Resiste il preconcetto di crociera come prodotto esclusivo ed inoltre si teme molto la barriera linguistica, visto che nell'opinione comune la crociera è a misura di passeggero statunitense».
Il futuro della crocieristica nel Mediterraneo orientale è stato oggetto dell'analisi diGeorge Michaelides, direttore generale marketing di Louis Cruise, che ha indicato in Russia e Cina i bacini di utenza del nuovo millennio. Michaelides ha sottolineato però che «il futuro delle crociere nell'Europa orientale dipende comunque dalla disponibilità di infrastrutture adeguate, soprattutto nel caso delle formule fly & cruise".
Helge Grammerstorf, direttore generale di SeaConsult, ha invece illustrato l'impatto di Internet sul marketing del prodotto crociera. L'aumento degli utenti di Internet sta superando le previsioni e tra loro c'è un grande numero di potenziali crocieristi. Per rispondere alle loro richieste di informazioni «potrebbe essere necessario semplificare la struttura stessa del prodotto». Internet non è comunque destinato a sostituirsi alle agenzie di viaggio, ma ad affiancarle per trovare nuovi acquirenti.
A chiudere la parte congressuale di Seatrade è stato il convegno sulle "Destinazioni" del Mediterraneo. Fabio Capocaccia, presidente di MedCruise Association e segretario generale dell'Autorità Portuale di Genova, ha spiegato che la promozione del prodotto crociera va spinta verso nuove direzioni per andare incontro a una clientela sempre più variegata ed esigente. Crociere 'a tema', allungamento della stagione crocieristica a tutti i mesi dell'anno, estensione alle regioni adiacenti al Mediterraneo (come il Mar Rosso o le Canarie), diversificazioni delle navi e delle destinazioni sono alcuni dei suggerimenti per rendere ancora più appetibile la proposta di vacanza a bordo. «La nuova campagna promozionale di MedCruise - ha citato ad esempio Capocaccia - presenterà ogni mese, a partire dal prossimo gennaio, una differente regione del Mediterraneo in cui un gruppo di porti associati può essere connesso da itinerari».
Juan Madrid, direttore crociere del porto di Barcellona, forte dei recenti successi della capitale catalana, ha elencato i fattori che rendono una destinazione 'vincente'. La città deve avere un proprio status turistico: non solo musei, palazzi, negozi, ma anche intrattenimento, eventi culturali e sportivi e la capacità di offrire una calda accoglienza. Importanti anche la possibilità di escursioni a breve distanza, un sufficiente numero di hotel in posizione 'strategica', e ampie garanzie di sicurezza, dalla capillare presenza di forze dell'ordine all'ospedale modernamente attrezzato. «Cooperazione è la parola chiave - ha detto Madrid - L'Autorità portuale deve agire in comunità d'intenti con Comune, ufficio turistico, Camera di Commercio e altre istituzioni. E, negli anni a venire, sarà obbligatorio investire in nuove infrastrutture». Così hanno fatto e stanno facendo molti porti della parte meridionale del Sud America (Argentina, Cile e Uruguay), come illustrato daJuan Jose Permuy, coordinatore di Surcruise. Si tratta di un'area ancora da scoprire, che offre una natura incontaminata e decisamente affascinante, ma anche animati centri, ed inoltre «può contare su una posizione emisferica e quindi su una contro-stagione come mezzo per prolungare le migliori condizioni meteorologiche». Altri candidati a diventare nuove destinazioni sono i porti di Russia e Mar Nero, a cui nel 2002 si aggiungerà il terminal passeggeri di Teodosia in Crimea. Punti di forza di questa zona, secondo Sergey Pryadko della Camera di Commercio e Industria di Crimea, sono soprattutto le tariffe portuali concorrenziali, che dallo scorso aprile sono state ridotte circa del 20 % in tutti i porti crocieristici dell'Ucraina. Dogana e formalità burocratiche sono state unificate in armonia con il regolamento dell'Unione Europea, mentre servizi ed infrastrutture sono in fase di rinnovamento, come del resto tutta la locale industria turistica. «I progetti pilota finora avviati - ha ricordato Pryadko - sono la ricostruzione del terminal di Yalta, la creazione di un parco storico-naturale in Crimea, la realizzazione di un hotel quattro stelle nel terminal passeggeri del porto di Odessa. Ma sono solo i primi di una lunga serie di azioni intraprese per rendere questa regione destinazione prediletta dal turismo crocieristico».
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