Il Parlamento europeo ha approvato oggi senza emendamenti la "posizione comune" adottata formalmente lo scorso 25 maggio dal Consiglio dei ministri dell'UE sul miglioramento e modernizzazione del Codice doganale comunitario. Il nuovo Codice entrerà in vigore a breve, sette giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea.
«Dell'adozione di questi miglioramenti del Codice doganale - ha commentato il commissario UE alle Dogane, Frits Bolkestein - beneficeranno sia gli operatori che le amministrazioni doganali, con tagli dei costi e con un'accelerazione delle procedure, in particolare grazie alla possibilità di effettuare elettronicamente le procedure amministrative ».
L'approvazione da parte del Parlamento permette l'adozione definitiva del documento, che è stato presentato dalla Commissione Europea nel giugno 1998. La proposta avanzata due anni fa dalla Commissione mira a facilitare la modernizzazione delle procedure doganali e, in particolare, a introdurre la possibilità di effettuare dichiarazioni e sbrigare formalità sia per le esportazioni che per le importazioni con l'ausilio dei mezzi informatici. La proposta contiene anche misure di salvaguardia per coloro che importano beni, introducendo il concetto di "buona fede" che mira a scongiurare i rischi di frode basati sulla richiesta di tariffe d'importazione più basse con l'uso di falsi certificati di origine delle merci. In particolare gli importatori saranno avvertiti che non verranno automaticamente giustificati nel caso in cui gli esportatori di una nazione esterna all'Unione Europea forniranno, ad esempio, falsi certificati di origine, magari per beneficiare di tariffe doganali preferenziali applicate alle importazioni da paesi meno sviluppati. Il nuovo Codice specifica inoltre che la "buona fede" cessa dal momento in cui la Commissione pubblica una nota nella Gazzetta Ufficiale UE (serie C) avvertendo gli importatori che ci sono seri dubbi riguardo l'origine di un certo tipo di prodotti e che quei prodotti non sono comunque soggetti a tariffe doganali preferenziali.
La proposta mira insomma sia a salvaguardare gli interessi finanziari dell'UE che a dare la possibilità all'importatore di dimostrare la sua "buona fede" avendo avuto cura di verificare che tutte le condizioni per ottenere il trattamento tariffario preferenziale sono state osservate. Importatori che comunque - e questo la Commissione non lo dice - avranno il loro bel da fare a districarsi tra documentazione solo "sospetta" o totalmente "falsa".
Questa misura è stata introdotta dopo che la Commissione nel dicembre 1999 aveva minacciato di ritirare la proposta di modernizzazione del Codice doganale a meno che non fossero previste misure di salvaguardia contro le frodi. Agli operatori sarà inoltre concesso di mantenere nei loro uffici la documentazione a predisposta per le autorità doganali, anziché presentarla alla dogana quando transitano le merci. Il Codice prevede inoltre che le operazioni doganali di impatto economico - come il magazzinaggio o l'inward processing, cioè la lavorazione di prodotti destinati all'esportazione ma realizzati utilizzando materiali importati - siano rese più flessibili e divengano quindi più vantaggiose per gli operatori commerciali. |
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