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Licenzierà metà del personale l'impresa portuale HRS di Rotterdam
Il passivo di gestione raggiungerà alla fine di quest'anno 7 milioni di fiorini. Tutti i dipendenti sono in sciopero
10 ottobre 2000
Non è tutto oro quel che riluce nel porto di Rotterdam. Anche nello scalo primo in Europa, non solo per traffico ma anche per la possibilità di iniziare attività fruttuose in tutti i settori di lavoro, vi sono imprese che registrano contrazioni del giro d'affari e passivi di gestione.
La società HRS (Hoogewerff De Rijke Seaport), nata nel 1998 dalla fusione di Furness NeoBulk Services B.V., Hoogewerff De Rijke Terminals B.V. e Seaport Terminals B.V. (inforMARE del 9 febbraio 1998), quest'anno registrerà un deficit di 7 milioni di fiorini. HRS opera nei settori container, ro-ro, dei prodotti forestali (soprattutto carta e cellulosa) e dei metalli non ferrosi. Il titolare dell'azienda, L.H. De Rijke, ha deciso di licenziare la metà dei dipendenti, riducendo l'effettivo della società a 110 persone. Per limitare le perdite vorrebbe inoltre disfarsi del settore container. A questo scopo ha iniziato una trattativa con i sindacati, ma nel frattempo tutti i suoi dipendenti si sono messi in sciopero.
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