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Strategie e obiettivi dei porti alla seconda conferenza internazionale Ports 2000 di Barcellona
Al convegno, organizzato dal Wessex Institute of Technology, sono state presentate 48 memorie su diversi aspetti dell'attività portuale
9 ottobre 2000
Nel corso della seconda conferenza internazionale Ports 2000 (Conference on Maritime - Engineering and Ports), organizzata dal britannico Wessex Institute of Technology di Southampton e svoltasi dal 27 al 29 settembre scorsi, sono state presentate 48 memorie su problemi relativi alla conduzione dei porti, alla movimentazione dei container, alla costruzione delle infrastrutture portuali, ai porti per imbarcazioni da diporto, all'inquinamento, all'uso di sistemi informativi e di tecnologie avanzate. Il convegno, che ha come promotore e membro del comitato scientifico internazionale il prof. Giuseppe Sciutto, ha visto inoltre la partecipazione di un centinaio di delegati provenienti da 19 paesi europei ed extraeuropei.
L'introduzione di Hugh Wenban-Smith su "Ports: private capital and public interest" ha delineato le sfide che i porti si trovano oggi ad affrontare, e cioè il processo di unificazione europea, la globalizzazione, la rivoluzione dell'e-commerce, la concorrenza fra i porti e quella del trasporto marittimo con gli altri modi di trasporto. Dopo aver parlato dell'esperienza inglese, Wenban-Smith ha concluso indicando gli obiettivi fondamentali che gli scali marittimi devono perseguire: porti aperti ed efficienti, responsabilità chiaramente specificate dalla legge, concorrenzialità, privatizzazione.
Fra i contributi italiani, l'Università di Genova ha presentato una memoria su un interessante modello matematico per la ottimizzazione dello stoccaggio dei container, applicato al Terminal Sech del porto di Genova. L'Università dell'Aquila ha invece illustrato una proposta totalmente innovativa, attualmente in sviluppo con Cetene/Fincantieri ed altri partner, per il trasporto container nel Mediterraneo a mezzo di una flotta di navi-madre e navi-figlia che consente il trasferimento dei container durante la navigazione. Il sistema, secondo i promotori, dovrebbe garantire una forte riduzione dei costi di trasporto e dei tempi di resa dei container. Una memoria italiana, una greca ed una turca hanno messo in luce la carenza di approdi e di cantieri di riparazione per battelli da diporto nell'area mediterranea. Da parte italiana, la memoria presentata dal prof. Sciutto propone la realizzazione di un porto turistico per ormeggio e riparazione di grandi yacht mediante l'utilizzo della Darsena Nuova del porto di Savona, attualmente non più utilizzata dalle navi commerciali per problemi di dimensioni e di pescaggio.
Nel corso del convegno è stata effettuata una visita al traghetto veloce Almudaina, in servizio tra Barcellona e Palma di Mallorca, costruito dalla Astilleros de Cartagena nel 1995. L'unità ha una capacità di trasporto di 500 passeggeri e 76 auto, sviluppa una velocità di 36 nodi (66,6 km/h), collega Barcellona con Palma in quattro ore ed ha solo 15 persone d'equipaggio.
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