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La Cammell Laird nel mirino di numerose aziende marsigliesi di riparazione navale
Il gruppo Grenamar, che comprende una quarantina di società navalmeccaniche marsigliesi, contesta la delibera del Porto Autonomo francese che ha concesso la gestione dei suoi tre principali bacini di carenaggio alla società britannica per un ventennio
6 novembre 2000
Charles Sambroni, leader della Grenamar, che raggruppa una quarantina di società del settore della riparazione navale marsigliese, ha presentato un'accusa di eccesso di potere contro la delibera del 7 luglio scorso del consiglio d'amministrazione del Porto Autonomo di Marsiglia che ha ceduto per un ventennio la gestione dei suoi tre principali bacini di carenaggio ad una società privata, la britannica Cammell Laird, senza sottometterla ad alcun obbligo di servizio pubblico. «Si tratta di una modifica delle forme giuridiche di utilizzo di attrezzature di proprietà pubblica», ha detto Sambroni.
L'arrivo del gruppo britannico Cammell Laird, che ha acquisito l'attività della Compagnie Marseillaise de Reparations (CMR) dal gruppo italiano Marinvest e della Marine Technologies, era stato salutato con favore nello scorso giugno dalla Grenamar che, ancor prima della delibera del Porto Autonomo, aveva dichiarato che la riparazione navale marsigliese non aveva trovato negli ultimi trent'anni un leader e che la Cammell Laird era dotata di un'indubbia professionalità. Ma la Grenamar aveva chiesto, senza ottenerlo, che i bacini 8 e 9 fossero gestiti da un gruppo comprendente Cammell Laird, le imprese navalmeccaniche locali, l'Unione degli industriali, la Camera di Commercio, l'Unione marittima e fluviale, l'Udimetal e le collettività locali.
I buoni propositi dei primi giorni sono però presto sfumati e si sono trasformati nelle proteste di diversi membri della Grenamar. Alcuni anzi accusano direttamente la Cammell Laird di monopolio. «Non possiamo più far venire le navi da riparare a Marsiglia», afferma il dirigente di una società navalmeccanica.
Secondo la Grenamar, la Cammell Laird non ha finora procurato lavoro a Marsiglia, ma ha già modificato radicalmente le pratiche nel mercato delle riparazioni ed ha approfittato della presenza a Marsiglia di armamenti come la Société Nationale Maritime Corse Méditerranée (SNCM). «Per poter utilizzare i bacini di carenaggio - assicura un industriale marsigliese - la SNCM ha dovuto mutare la sua consueta procedura, e i lavori che precedentemente venivano assegnati per lotti, ora vanno tutti alla Cammell Laird. Tutto "transita" ormai attraverso il gruppo britannico e la stessa SNCM deve piegarsi alle nuove regole del gioco e ha dovuto pagare alla società britannica il 15% del valore dei lavori effettuati da personale proprio».
Il comportamento dell'impresa britannica potrebbe configurarsi anche come abuso di posizione dominante e come ostacolo alla libera concorrenza. Un membro del comitato tedesco degli armatori avrebbe sporto una denuncia in questo senso.
Port Autonome de Marseille Réparation navale Résultats 99 (en cours d'analyse)
(Source: PAM)
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