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Le concentrazioni nel settore aereo incrementerebbero la concorrenza, il traffico e amplierebbero il mercato degli aeroporti medio-piccoli
Lo afferma uno studio dell'Economic Strategy Institute che ha preso in esame 322 mercati serviti da sei aviolinee
9 novembre 2000
In un momento in cui le autorità statunitensi stanno valutando negativamente l'impatto delle fusioni tra le più importanti società nazionali del trasporto, con la conseguente bocciatura ad esempio della fusione tra le imprese ferroviarie Canadian National Railway Company e Burlington Northern Santa Fe Corporation (inforMARE del 21 luglio), l'Economic Strategy Institute (ESI) afferma invece in uno studio che nel comparto del trasporto aereo le concentrazioni permettono di incrementare la competizione, di aumentare il traffico e di ampliare l'accesso ai mercati da parte degli aeroporti di piccola e media dimensione.
Nella sua analisi, intitolata "Consolidation, Connectivity, Competition, and Communities: The Advent of National Aviation Networks" e predisposta in collaborazione con la società di consulenza del settore aereo GKMG, l'ESI ha preso in esame 322 mercati serviti dai sei maggiori vettori aerei del sistema hub and spoke ed ha valutato quali potrebbero essere gli effetti della fusione di tre di queste società. I risultati indicano che nei mercati con accesso a due o più hub la concorrenza aumenterebbe nel 74% dei casi, diminuirebbe nel 13% e rimarrebbe invariata nel restante 13%.
«L'atteggiamento prevalente nei confronti delle concentrazioni - ha spiegato il presidente dell'ESI, Clyde Prestowitz - è che la concorrenza diminuirebbe, in particolare nei mercati medio-piccoli. Ma, data la peculiare dinamica dei network aerei, questo presupposto non è solo falso, ma è l'esatto opposto di quanto probabilmente accadrebbe». «Il risultato effettivo delle concentrazioni - ha aggiunto - sembra essere un incremento della concorrenza e maggiori opportunità per gli utenti, scenario differente da quello pessimistico che alcuni pretenderebbero si verificasse».
Nel mercato aereo statunitense si stanno attuando gli stessi fenomeni di concentrazione riscontrati in altri settori del trasporto. Alla proposta di fusione avanzata da United Airlines e US Airways - secondo l'ESI - ne potrebbero seguire altre. L' Economic Strategy Institute ricorda infatti che gli esperti prevedono che se la fusione tra United Airlines e US Airways andrà in porto ne avverranno subito dopo altre, quali quelle formate da American Airlines e Northwest Airlines e da Delta Air Lines e Continental Airlines.
Per quanto riguarda in particolare il timore delle piccole e medie comunità di essere tagliate fuori dalla rete aerea mondiale, il rapporto prevede invece che le concentrazioni incrementeranno del 26% la possibilità di servire questi mercati senza effettuare cambio di compagnie aeree e che l'aumento dei collegamenti tra le città possa far crescere il traffico del 9,1%. Dopo le concentrazioni inoltre il numero delle città nazionali collegate da più di una compagnia aerea potrebbe aumentare del 17%. Ma i benefici si estenderebbero anche ai collegamenti internazionali: le piccole e medie comunità disporrebbero di un numero maggiore di voli per destinazioni estere e questi collegamenti sarebbero sottoposti ad un maggiore grado di concorrenza. La crescita dei collegamenti internazionali consentirebbe a queste comunità di trarre vantaggi economici dalla globalizzazione degli affari e dei mercati.
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