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Nel 2000 il traffico container nel porto di Napoli è tornato su ritmi di crescita analoghi a quelli record del 1997
In flessione invece il settore crocieristico, che ha risentito dell'"effetto Balcani"
18 gennaio 2001
Nel 2000 il porto di Napoli ha ricalcato l'andamento delle linee di crescita del traffico container registrato nel 1997, l'anno d'oro per questo tipo di traffico per molti porti italiani. Nello scorso anno infatti lo scalo partenopeo ha movimentato 396.561 teu, con un incremento del 18,86% rispetto al 1999. I container pieni sono stati 252.096 teu (+18,4%), mentre quelli vuoti sono stati 98.064 teu (+20,3%).
«I dati - ha commentato il presidente dell'ente portuale napoletano, Francesco Nerli - confermano per quanto riguarda il traffico contenitori le scelte dell'Autorità Portuale e sancite nel nuovo piano regolatore portuale recentemente approvato dal Comitato Portuale. Il settore del traffico commerciale ed in particolare quello dei contenitori è uno dei punti di forza dell'economia portuale e va per questo potenziato ed adeguato ai mutamenti in corso nel settore commerciale. L'obiettivo è fare di Napoli una piattaforma logistica tra le più attrezzate del Mediterraneo. In questa direzione va il piano previsto dall'accordo di programma per la Nuova Darsena di Levante, ma anche gli altri interventi di ammodernamento delle infrastrutture portuali, tra cui il prolungamento dei moli Bausan e Flavio Gioia per i quali si dovranno a breve appaltare i lavori di realizzazione».
E' risultato invece in flessione un altro settore di punta dell'economia portuale: quello crocieristico. I passeggeri nel 2000 sono stati infatti 404.568, il 19,5% in meno rispetto al 1999 (502.645). Lo scorso anno sono arrivate a Napoli 405 navi da crociera contro le 449 del 1999 (-9,8%). «Il calo - ha detto Nerli - è stato determinato dall'effetto Balcani. Come accaduto a Genova, anche a Napoli il forte aumento di numero di crocieristi e di navi determinatosi nel 1999 è stato dovuto all'annullamento da parte delle compagnie da crociera di viaggi nelle città adriatiche vicine ai Balcani. Era dunque prevedibile che, finita la guerra, il numero di crocieristi e di navi sarebbe diminuito. Tuttavia è necessario notare che il numero dei crocieristi del 2000 è maggiori rispetto a quello del 1998. Se quindi consideriamo l'anno 2000 e lo raffrontiamo all'anno 1998 constatiamo un aumento di crocieristi superiore del 20%. Questo significa che anche questo settore aumenta in maniera costante. Per questo però è indispensabile procedere ad un riassetto complessivo dell'area compresa tra il Beverello e l'Immacolatella Vecchia, per sfruttare appieno le potenzialità di un porto collocato nel centro storico della città, in uno dei luoghi più ricchi dal punto di vista culturale ed architettonico».
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