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Divergenza di opinioni dei porti europei in merito alla direttiva sui servizi portuali della Commissione UE
I porti, nel documento unitario stilato nell'ultima riunione di ESPO, valutano comunque positivamente la struttura complessiva della proposta di direttiva
11 giugno 2001
Nell'ultima riunione dell'European Sea Ports Organisation (ESPO), svoltasi lo scorso 7-8 giugno ad Oslo, la posizione dei porti del northern range e di quelli del Mediterreaneo, affiancati da Svezia, Danimarca e Irlanda, in merito alla recente proposta di direttiva della Commissione Europea sui servizi portuali è risultata diametralmente opposta. Lo ha reso noto l'Autorità Portuale di Genova, di cui Giuliano Gallanti - vice presidente di ESPO e rappresentante regionale al Comitato esecutivo dell'associazione dei porti europei - è presidente. «I porti nordici (Amburgo, Rotterdam ed i porti inglesi), tradizionalmente consci del loro peso politico e commerciale - ha spiegato l'authority genovese - hanno cercato di imporre una soluzione dei problemi che ha incontrato una forte reazione da parte del resto dell'assemblea, con diverse sfumature. Le proposte del nord non sono pertanto state accolte, rompendo - per la prima volta - una sorta di "monopolio" nordico che ha sempre fortemente pesato nei confronti dei porti europei e delle istituzioni comunitarie. La posizione dei "nordici" era sostanzialmente mirata ad eliminare dalla direttiva qualsiasi riferimento al lavoro portuale, con il rischio di bloccare un processo generale di riforma che, quantomeno in Italia, ha già avuto una positiva anticipazione con la recente legge di riforma (186/2000) già approvata dalla Commissione Europea». «Parimenti marcata la differenza sul tema del finanziamento pubblico dei porti, che vedeva una posizione molto restrittiva dei porti del nord, certamente avvantaggiati in termini di assetto infrastrutturale dagli enormi investimenti che li hanno riguardati e li stanno riguardando».
Al termine della discussione è stato stilato un documento unitario che è stato presentato al direttore Trasporti dell'Unione Europea, il tedesco Elsner. Il documento - ha ricordato l'ente portuale genovese - sottolinea «la necessità di approfondire l'analisi dei problemi causati dalle diverse filosofie di gestione portuale esistenti in Europa, conferma la struttura complessiva della proposta di direttiva quale strumento essenziale per lo sviluppo della politica trasportistica europea e per garantire la posizione competitiva dei porti europei a livello mondiale».
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