Associated British Ports (ABP) ha illustrato oggi l'andamento dell'attività nel primo semestre di quest'anno. Nel corso della presentazione è stata confermata l'intenzione di cedere la divisione statunitense American Port Services (Amports) - che è stata acquisita solo tre anni fa, ma che ha fornito risultati deludenti (inforMARE del 28 maggio 1998) - ed altre attività che non fanno parte del core business del gruppo portuale britannico, tra cui quelle aeree. Nel corso del primo semestre ABP ha venduto beni per un valore di 18,1 milioni di sterline; lo scorso anno erano stati cedute attività e beni per 195,3 milioni di sterline.
Il fatturato del gruppo è stato nel periodo in esame di 202,1 milioni di sterline (292 milioni di dollari), con un incremento dell'11% rispetto al primo semestre del 2000. L'utile prima delle imposte è ammontato a 66,5 milioni di sterline (+8%). L'utile operativo nel settore portuale e trasportistico è stato di 70,6 milioni di sterline, contro 65,7 milioni nella prima metà del 2000.
«Le attività del gruppo sono continuate a crescere - ha commentato il direttore esecutivo di ABP, Bo Lerenius - ed è particolarmente soddisfacente che l'utile operativo delle attività portuali e di trasporto sia cresciuto dell'8% rispetto al 6% nei primi sei mesi dello scorso anno».
Sono stati complessivamente positivi i dati di traffico registrati nei porti gestiti da ABP. Il porto di Southampton ha riportato nel primo semestre un incremento dell'11% degli scali di navi da crociera, che sono stati complessivamente 65. In crescita è risultato anche il traffico di rinfuse secche, che ha totalizzato oltre 336mila tonnellate (+28%), e quello di container, che è cresciuto del 10%. In rialzo anche l'andamento del traffico merci negli scali della costa nord-occidentale, con prospettive per la parte rimanente dell'anno che - ha affermato il gruppo - sono incoraggianti, e nei porti dell'East Anglia, che hanno registrato un aumento del 6%. In attivo inoltre il consuntivo dl porto di Grimsby & Immingham. |
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