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Il blocco dei voli negli USA ha determinato un passivo di 10 miliardi di dollari a carico delle compagnie aeree mondiali
La stima è della IATA e non tiene conto delle minori vendite determinate dal calo di fiducia nel trasporto aereo
13 settembre 2001
L'attacco terroristico che ha colpito gli Stati Uniti ha determinato un sensibile calo degli introiti dei vettori aerei. Con il blocco dei voli in Nord America - ha reso noto oggi l'International Air Transport Association (IATA) - in pochi giorni le compagnie aeree mondiali sono incorse in costi aggiuntivi e hanno registrato un buco nelle vendite per un totale di 10 miliardi di dollari. Con la sospensione delle attività aeree - ha specificato l'associazione - le compagnie hanno dovuto comunque far fronte al 40% dei costi nonostante i loro aerei fossero costretti a terra. Il conteggio non tiene inoltre conto delle minori vendite che le aviolinee registreranno anche dopo la riapertura dello spazio aereo statunitense, avvenuta oggi; una flessione determinata dal calo di fiducia nel trasporto aereo provocato dai dirottamenti. Tutto questo mentre il rallentamento dell'economia mondiale ha già comportato serie ripercussioni sull'industria e sul mercato del trasporto aereo. Secondo la IATA, il mercato aereo statunitense genera un giro d'affari di circa un miliardo di dollari al giorno, a cui vanno sommati i volumi determinati sia dai mercati transatlantico e transpacifico che da quelli canadese e messicano.
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