Lo scorso 16 ottobre è stato firmato a Marsiglia un documento complementare alla convenzione quadro del 26 febbraio 1993 sulle modalità di finanziamento del piano sociale nel settore del lavoro portuale, che rappresenta il risultato delle trattative tra le compagnie armatrici francesi che assicurano la continuità con le isole (SNCM e CMN) e i lavoratori portuali, svolte sotto la regia dell'autorità portuale di Marsiglia.
Il regolamento che è scaturito dall'accordo rappresenta per l'ente portuale Port Autonome de Marseille (PAM) un onere aggiuntivo stimato in un milione di franchi, con un incremento dello 0,2-0,3% rispetto al suo precedente impegno nel piano sociale.
Il finanziamento di questo piano è a carico dei soggetti locali e dello Stato. La convenzione quadro del 26 febbraio 1993 definisce l'impegno a carico dei diversi soggetti locali, pari complessivamente a 570 milioni di franchi su un totale di 800 milioni. Il 52,6% di questa cifra risultava, prima dell'accordo del 16 ottobre, a carico della PAM, il rimanente 47,4% alla comunità portuale (armatori che assicurano la continuità territoriale, compagnie di navigazione che operano nel cabotaggio internazionale, lavoratori portuali). Il documento complementare siglato nei giorni scorsi dal Semfos (Syndacat des Entrepreneurs de Manutention de Marseille-Fos) dalla UML (Union Maritime et Fluviale de Marseille Fos) dalla SNCM (Société Nationale Maritime Corse Méditerranée), dalla CMN (Compagnie Méridionale de Navigation), dalla Caisse de Compensation des Congés Payés e dalla PAM riduce in sostanza l'impegno delle compagnie SNCM e CMN.
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