I ministri europei non hanno raggiunto un accordo sul sostegno alla cantieristica navale. Nella riunione di ieri del Consiglio UE dell'Industria, che si è tenuta a Bruxelles, la Commissione Europea ha presentato la sua proposta per aiutare le aziende navalmeccaniche europee, approvata dal Parlamento di Strasburgo, che prevede l'introduzione di un meccanismo di sostegno finanziario per i settori produttivi più colpiti dalla concorrenza sleale dei cantieri navali sudcoreani. Il commissario europeo alle Imprese e alla Società dell'informazione, Erkki Liikanen, ha sottolineato l'ulteriore impatto negativo sulla cantieristica europea determinato dagli attacchi terroristici negli USA dello scorso 11 settembre, in particolare sugli ordinativi di navi da crociera, settore di punta dell'industria navalmeccanica europea.
Tale situazione non richiede però l'intervento dei governi europei. Almeno così ha deciso ieri il Consiglio, spaccato tra lo schieramento dei Paesi contrari alle sovvenzioni (Danimarca, Finlandia, Francia, Olanda, Regno Unito, Svezia) e quelli a favore (Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna). Rilevante in particolare la posizione assunta dalla Francia, favorevole all'introduzione degli aiuti solo se allargati anche alla produzione di navi per il trasporto di gas naturale liquefatto.
Il mancato accordo del Consiglio probabilmente comporterà anche l'ulteriore slittamento del ricorso della cantieristica europea alla World Trade Organization contro il dumping praticato dai concorrenti sudcoreani.
Il Consiglio dell'Unione Europea potrebbe riesaminare gli aiuti alla cantieristica nel prossimo gennaio.
B.B.
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