Ieri, nell'ultima riunione del 2001, il Comitato Portuale di Ravenna, a seguito delle valutazioni emerse in sede di Commissione Consultiva Locale - ha comunicato l'ente portuale di Ravenna - ha proceduto ad adempiere a quanto richiesto dalla legge 186/2000 in relazione all'identificazione dei servizi portuali, diversi dalle operazioni portuali di imbarco, sbarco e movimentazione a terra delle merci. Si tratta di servizi accessori a queste, connessi al controllo ed alla selezione della merce e dei contenitori, alla sistemazione di merci e materiali e relativi all'eliminazione di residui delle operazioni portuali ed alla bonifica di sostanze pericolose.
Con lo stesso provvedimento sono stati determinati i canoni relativi a queste attività e quelli inerenti le operazioni portuali vere e proprie. Oggi il presidente dell'authority portuale, Remo Di Carlo, ha emanato la relativa ordinanza.
E' stato fatto notare che, anche in materia di identificazione dei servizi portuali, tematica delicata e potenzialmente spinosa sulla quale altrove sono in corso discussioni anche accese, la comunità portuale ravennate è pervenuta in tempi rapidi ad una consensuale regolamentazione.
Sul versante delle opere portuali, il Comitato Portuale ha in corrispondenza dell'attracco del traghetto ATM, eliminando così una sporgenza che riduce l'accessibilità del canale. L'opera, che costa 10,25 miliardi di lire (5,294 milioni di euro) - ha osservato l'ente portuale - è di grande importanza perché, allargando di fatto il canale Candiano in quel tratto, si consegue un considerevole miglioramento dell'accessibilità nautica del porto canale soprattutto nell'ottica del pieno sfruttamento delle potenzialità create dai lavori in corso sulla "curva di Marina". |
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