«Il volume di traffico container nel Mediterraneo salirà rapidamente a 4-5 volte quello attuale». La previsione del presidente e CEO della cinese COSCO, Wei Jiafu, potrà sembrare azzardata, ma il gruppo armatoriale cinese è convinto delle potenzialità di ulteriore crescita del mercato mediterraneo ed ha sondato le possibilità di sviluppare nuovi business con una missione dei vertici del gruppo, giunta oggi a Genova. I porti italiani - Genova e Napoli in particolare - sono snodo essenziale delle linee della COSCO che transitano nel Mediterraneo. In un incontro con la stampa a Palazzo San Giorgio, sede dell'ente portuale genovese, il comandante Wei Jiafu ha detto che il gruppo cinese sta rivolgendo più attenzione all'Italia. Il traffico della COSCO da e per la penisola è di 270mila teu all'anno e quello dal solo terminal genovese di Voltri è di 170mila teu. Il leader della COSCO ha sottolineato le potenzialità offerte dalla piattaforma logistica italiana, dove il gruppo sta valutando la possibilità di effettuare nuovi investimenti, ma ha anche richiamato l'attenzione sulle opportunità offerte dal mercato cinese, che presenta un'economia in rapido sviluppo, con un tasso di crescita che lo scorso anno è stato del 7%. Wei Jiafu non si è sbilanciato sulle possibili iniziative del gruppo in Italia, sottolineando invece la volontà di consolidare i rapporti con le autorità portuali e istituzionali, anche attraverso la joint venture Coscos, rappresentata oggi a Genova dal presidente Yang Bin (che guida anche Cosco Europe GmbH), dal vicepresidente Paolo Cosulich e dall'amministratore delegato Augusto Cosulich.
Wei Jiafu ha detto che l'economia mondiale sta mostrando qualche segnale di ripresa e che la nuova crescita, che probabilmente inizierà nel secondo semestre di quest'anno, offrirà opportunità sia alle società dello shipping che ai porti. A questi ultimi il presidente e CEO della COSCO ha chiesto tariffe concorrenziali. Gli accordi più vantaggiosi per gli armatori e per gli scali - ha specificato - avvengono su questa base, come è accaduto a Boston, che è riuscito a riottenere uno scalo diretto dal Far East grazie alla riduzione delle tariffe concordata con il gruppo cinese (inforMARE del 16 gennaio 2002). «Costi poco elevati - ha sottolineato - sono una condizione indispensabile per i traffici».
Domani la delegazione del gruppo armatoriale cinese sarà ricevuta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, mentre sabato è previsto un incontro con le autorità del porto e della città di Napoli e con il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino.
B.B.
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