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Il traffico crocieristico nel Mediterraneo non ha risentito dell'impatto negativo dell'11 settembre
Medcruise prevede che nel 2002 il traffico mediterraneo salirà del 15%, contro il +7,75% dei Caraibi
14 marzo 2002
Nel corso della manifestazione crocieristica Seatrade a Miami, il presidente di MedCruise e segretario generale dell'Autorità Portuale di Genova, Fabio Capocaccia, ha reso noti ieri i dati statistici sui 70 porti che fanno capo all'associazione degli scali crocieristici del Mediterraneo relativi alle statistiche degli ultimi quattro mesi del 2001 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
I dati fanno parte di uno studio commissionato per verificare l'impatto dei tragici eventi dell'11 settembre sul mercato delle crociere. L'analisi ha preso in esame quattro zone del bacino: il Mediterraneo Est (Cipro, Turchia, Grecia), che ha registrato una diminuzione del 60%, l'Adriatico, che ha mostrato una crescita del 48%, il Tirreno-Mediterraneo centrale, con un incremento del 16% e il Mediterraneo occidentale, con un aumento del 6%.
Da questi dati - rileva una nota dell'ente portuale genovese - si evince che il mercato delle crociere nel Mediterraneo non ha subito alcuna variazione conseguente agli attentati terroristici di settembre, mentre a livello mondiale la diminuzione è stata dell'11%.
MedCruise ha previsto che nel 2002 l'aumento del traffico crocieristico nel Mediterraneo sarà del 15%, mentre per i Caraibi sarà del 7,75%. Sempre secondo lo studio, il porto di Genova - con i previsti 625.000 passeggeri più i 55.000 passeggeri in transito a Portofino (inforMARE del 13 marzo 2002) - diventerà il primo porto in Italia e nel Mediterraneo.
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