Il presidente dell'Autorità Portuale di Livorno, Nereo Marcucci, ha rassicurato i lavoratori del Cantiere Navale Fratelli Orlando sul futuro delle aree dell'azienda. In un incontro avuto con le rappresentanze sindacali unitarie di fabbrica del cantiere, che hanno manifestato la loro preoccupazione sulle sorti dello stabilimento anche in rapporto alle trattative in corso con il comparto delle costruzioni e riparazioni navali (
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11 novembre 2002), il presidente Marcucci ha confermato la volontà dell'Autorità Portuale di non privare il cantiere delle concessioni su quelle aree, compresi i bacini di carenaggio, che sono di proprietà del demanio, ma ha anche ricordato la necessità, imposta dalla legge, che il piano d'impresa dell'azienda sia sottoposto alla valutazione dell'autorità concedente le concessioni.
«L'Autorità Portuale - ha dichiarato - finora ha collaborato ed intende continuare a farlo, per la continuità del lavoro, per il nuovo bacino di allestimento e perché è nostra convinzione che Rosi (amministratore delegato del cantiere Orlando, ndr) abbia diritto a fare il suo lavoro in piena autonomia. Ma ci sono due condizioni che l'amministrazione del cantiere non può ignorare: nel caso in cui il cantiere, come mi sembra di capire, abbia un nuovo acquirente, il contratto non potrà essere perfezionato fino a che il nuovo concessionario non presenterà all'Autorità Portuale il suo piano d'impresa: non si tratta di una scelta di opportunità, ma di una necessità imposta dalla normativa vigente. Sulle aree in questione, inoltre, esistono vincoli ben precisi, dettati dal Piano Strutturale del Comune di Livorno, che ne specifica il destino industriale».
Marcucci ha inoltre assicurato che entro la fine di questo mese sarà ultimato lo studio richiesto all'authority portuale dall'amministrazione comunale sulle tendenze di mercato della cantieristica, al quale stanno lavorando la direzione Studi e sviluppo e la direzione Lavoro portuale, mentre il nuovo regolamento di uso dei bacini, che è ormai in corso di definizione, è stato finora condiviso ed accettato dalle parti sociali e datoriali.