Oggi la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha sollecitato nuovamente il governo a rinnovare gli sgravi contributi per il cabotaggio. «Confitarma - hanno comunicato gli armatori italiani - si unisce alle organizzazioni sindacali nel manifestare le più forti preoccupazioni per il mancato inserimento nella legge finanziaria 2003 delle misure volte a ridurre gli oneri contributivi per il lavoro a bordo delle navi impiegate nei traffici di cabotaggio, nonché delle risorse destinate alla formazione dei marittimi».
«Se dal 1° gennaio 2003 non verranno rinnovati gli sgravi contributivi - ha ribadito Confitarma - i maggiori costi del lavoro che le imprese di navigazione italiane dovranno sostenere spingeranno gran parte delle navi di cabotaggio a trasferirsi nei registri europei più competitivi, per fronteggiare la concorrenza, con grave danno non solo per l'occupazione, ma per l'intera economia nazionale. La situazione è tanto più grave considerando il cattivo andamento dell'economia in generale e del mercato dei noli in particolare; senza contare il rischio di un nuovo conflitto nel Golfo Persico, le cui conseguenze sono imprevedibili».
Confitarma ha richiamato l'attenzione del governo e delle forze parlamentari sul fatto che «viene messa in discussione la possibilità per le imprese di navigazione italiane, non solo di portare avanti i progetti per lo sviluppo delle autostrade del mare e per la riduzione dell'inquinamento marino, ma vengono sovvertiti gli equilibri economici delle imprese di navigazione che operano in cabotaggio, mettendo a rischio circa 12.000 posti di lavoro». «Si prospettano di conseguenza grandi difficoltà per il rinnovo dei contratti di lavoro - ha concluso la confederazione armatoriale - con l'inevitabile inasprimento dei rapporti con le organizzazioni sindacali dei marittimi».