Un plauso alla linea politica per lo sviluppo del settore marittimo francese indicata nel rapporto sul cabotaggio presentato
mercoledì scorso dal senatore Henri de Richemont è giunto da Armateurs de France, l'associazione delle società di navigazione francesi.
Gli armatori transalpini si sono compiaciuti della proposta di riforma della bandiera francese, che prevede la creazione di un nuovo secondo registro (RIF) in sostituzione del registro di Kerguelen, ma anche della prevista abolizione di tutti gli oneri sociali e della defiscalizzazione dei salari dei naviganti.
Armateurs de France è favorevole anche alla creazione di linee di cabotaggio di interesse generale proposta da de Richemont. Un progetto che - secondo gli armatori - permetterebbe di accrescere notevolmente il contributo del cabotaggio alla soluzione del problema della congestione delle arterie stradali, in particolare dei valichi alpini e pirenaici.
L'associazione inoltre ha approvato le altre proposte contenute nel rapporto ed ha sollecitato il governo «ad assumere rapidamente le misure necessarie per mettere in opera queste raccomandazioni, che condurranno fin d'ora, e - in particolare - nel quadro della legge finanziaria 2004, ad un miglioramento della competitività della bandiera francese, ad un rafforzamento dell'attrattiva della professione marittima nonché ad uno sviluppo del cabotaggio».
Armateurs de France è ottimista circa la considerazione che l'esecutivo di Parigi dedicherà all'appello dell'associazione. Gli armatori sono infatti soddisfatti dell'attenzione rivolta dal nuovo governo al loro settore e, in particolare, hanno apprezzato la rapidità con cui il governo ha deciso di procedere all'introduzione della tonnage tax inducendo il Parlamento ad adottare definitivamente il nuovo regime fiscale nella finanziaria 2002. Tale regime fiscale - ha ricordato l'associazione - è già in vigore in Grecia, Norvegia, Olanda, Germania, Regno Unito, Finlandia, Spagna e Irlanda e - hanno sottolineato gli armatori francesi - «ha prodotto risultati molto positivi sullo sviluppo delle flotte di quelle nazioni».
Armateurs de France ha espresso tali valutazioni ieri, in occasione della presentazione del rapporto annuale 2003, nel quale è delineata a grandi linee l'evoluzione del mercato marittimo.
Gli armatori francesi hanno rilevato un recente miglioramento nella loro industria: dal quarto trimestre 2002 - ha spiegato l'associazione - il traffico marittimo è in crescita grazie, in particolare, all'aumento delle importazioni americane. Nel settore delle rinfuse secche (minerali, carbone, cereali) i livelli dei noleggi delle navi Capesize sono aumentati dell'80% circa, quelli delle unità Panamax del 60% e quelli delle Handymax del 44%. Nel comparto delle rinfuse liquide, dopo aver raggiunto il minimo storico alla fine del 2001, nel quarto trimestre del 2002 i noli a tempo (dollari/giorno) sono mediamente cresciuti di 3,5 volte rispetto all'anno precedente per le VLCC (250.000-275.000 tonnellate di portata lorda), di 2,5 volte per le Suezmax (130.000 tpl) e di 3,5 volte per le Aframax (80.000 tpl). Nello stesso periodo - ha osservato Armateurs de France - la progressione dei noli per i trasportatori di prodotti petroliferi (da 30.000 a 55.000 tpl) è stata compresa tra il 35% e il 200% a seconda della taglia e dei traffici.
Alla fine del 2002 - ha aggiunto l'associazione - il mercato delle navi ro-ro è stato inoltre totalmente "prosciugato" dai noleggi da parte degli americani e degli inglesi, in cerca di navi per il trasporto di materiale bellico. Il mercato delle crociere, che si è ben ripreso dopo gli eventi dell'11 settembre, ha invece conosciuto una nuova crisi: nel Mediterraneo il numero delle navi è risultato il più basso dal 1998 (circa 90).
Tracciando un quadro dell'evoluzione del mercato di linea, Armateurs de France ha sottolineato il particolare squilibrio dei traffici registrato nel 2002, anno nel quale comunque la crescita dei volumi trasportati sulle due principali direttrici mondiali di traffico (Asia-America settentrionale e Asia-Europa) ha superato tutte le attese: il traffico transpacifico nei confronti del Nord America è aumentato del 10-15%, mentre il traffico dall'Asia all'Europa è progredito del 4,4% (5,9% secondo la Far Eastern Freight Conference).
La ripartizione dei traffici sulle principali rotte mondiali, in termini di teu, è stata la seguente:
- Nord America - Estremo Oriente 33%
Estremo Oriente - Nord America 67%
- Europa - Estremo Oriente 35%
Estremo Oriente - Europa 65%
- Europa - Nord America 58%
Nord America - Europa 42%
- Europa - Africa 62%
Africa - Europa 38%
- Europa - America centrale e meridionale/Caraibi 34%
America centrale e meridionale/Caraibi - Europa 66%
- Nord America - America centrale e meridionale/Caraibi 50%
America centrale e meridionale/Caraibi - Nord America 50%
La capacità della flotta del settore container è aumentata del 13% in un anno. Nel dicembre 2002 consisteva in 2.812 navi per una capacità complessiva di 5,4 milioni di teu. Gli ordinativi programmati per i prossimi 12 mesi corrispondono ad una capacità supplementare del 9% e - ha precisato l'associazione - a meno di un miglioramento del mercato delle demolizioni, solo l'1-1,5% della flotta mondiale sarà demolito nel corso del 2003.
Armateurs de France ha comunque sottolineato come, nonostante il consistente inserimento di nuove portacontainer, i noleggi a tempo siano mediamente aumentati perché gli armatori hanno attivato nuove linee che hanno consentito di assorbire il nuovo tonnellaggio. I noli hanno invece registrato maggiori fluttuazioni in funzione dei traffici.
Nel 2002 l'industria crocieristica ha mostrato un aumento medio dell'8% delle crociere a livello mondiale. Il mercato europeo, e in particolare quello mediterraneo, hanno compensato il calo del mercato americano.
Lo scorso anno la flotta crocieristica è aumentata del 12% in tonnellate e dell'8,6% in numero di letti. Dal 2001 al 2002 l'età media della flotta crocieristica mondiale è passata da 18,1 a 17,3 anni. Questo massiccio arrivo di nuove navi - ha sottolineato l'associazione - pone tuttavia un problema per l'avvenire, visto che, anche se l'attività crocieristica si è sviluppata molto negli ultimi anni, il settore non riuscirà ad assorbire una tale quota di nuovo tonnellaggio.
Il 2002 è stato positivo anche per i servizi traghetto francesi: nella Manica e nel Mare del Nord la crescita media del traffico è stata del 5%, mentre nel Mediterraneo il traffico verso la Corsica è cresciuto del 9%.
B.B.