L'ICC (Commercial Crime Service), divisione dell'International Maritime Bureau, ha espresso forte preoccupazione per le possibili conseguenze degli attacchi alle petroliere, gassiere e chimichiere condotti dai pirati nelle acque indonesiane. Tali assalti - sostiene ICC - possono tramutarsi in disastri ecologici.
In molti casi - ha ricordato l'ufficio dell'IMB - gli assalti sembra siano condotti da ribelli indipendentisti dell'Aceh, la regione occidentale dell'isola di Sumatra, il cui scopo è di ottenere il denaro necessario per finanziare la guerra separatista che dura ormai da alcuni decenni. L'IMB ha ricordato inoltre come, nei primi nove mesi di quest'anno, le acque indonesiane ancora una volta siano risultate le più pericolose per il numero di atti di pirateria che vi si verificano (
inforMARE del
31 ottobre 2003).
L'ICC ha sottolineato il crescente numero di attacchi alle navi cisterna registrato in queste acque: il più recente riguarda la
Penrider, petroliera a pieno carico assaltata da pirati dotati di armamento di tipo militare. "Se i ribelli Aceh sono dietro all'attacco alla
Penrider - ha detto il direttore dell'IMB, Pottengal Mukundan - allora dobbiamo riflettere. Pirati motivati politicamente sono preparati ad assumersi grandi rischi per portare avanti la loro causa. Abbiamo visto le devastazioni causate da tutto ciò in altre parti del mondo".