Il Comitato Portuale di Napoli ha approvato oggi il bilancio di previsione 2004, in cui è stimato un avanzo finanziario di 12.576.929 euro e un avanzo di cassa di 30.939.213 euro. Sul fronte degli investimenti il budget ammonta a 141.937.000 euro, di cui 42.698.000 euro stanziati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 73.743.000 provenienti dal rifinanziamento della legge 413 bis del 2001 e 22.930.000 euro stanziati dall'Autorità Portuale di Napoli.
«Si tratta - ha commentato il presidente dell'ente portuale napoletano, Francesco Nerli - di un bilancio che punta molto sugli investimenti. Il porto di Napoli, a dieci anni dalla riforma portuale, sta vivendo la sua stagione di forti cambiamenti. Stiamo infatti per completare il piano di opere partito circa due anni or sono e per farne partire altre altrettanto significative. Si tratta complessivamente di lavori per oltre 200 milioni di euro che adegueranno lo scalo partenopeo sul piano delle infrastrutture e dei servizi. L'obiettivo è di mettere il porto di Napoli in condizione di competere con i più moderni scali e farlo diventare uno dei primi del Mediterraneo».
Inoltre il Comitato Portuale ha approvato l'elenco annuale degli interventi per il 2004 e il programma triennale 2004-2006. Il programma dei lavori prevede innanzitutto l'adeguamento della nuova Darsena di Levante a container terminal mediante colmata e con la realizzazione di nuovi collegamenti ferroviari e stradali con uno stanziamento di 65.599.995 euro. L'elenco comprende il rafforzamento e la protezione della diga foranea Duca d'Aosta (27.122.783 euro), il consolidamento della banchina levante del molo Pisacane e della calata Villa del Popolo (8.764.822 euro), l'adeguamento e il potenziamento delle opere a difesa del litorale di San Giovanni a Teduccio-Pietrarsa (2.178.288 euro), la predisposizione degli ormeggi di punta di Calata Piliero da destinare al cabotaggio (3.729.691 euro), l'adeguamento della rete fognaria portuale e i collegamenti ai collettori cittadini (6.173.373 euro), l'adeguamento e l'ammodernamento della viabilità stradale in porto (5.555.000 euro), l'acquisto di alloggi per la Capitaneria di Porto e per il recupero dell'edificio all'Immacolatella Vecchia (2.500.000 euro), l'allargamento della passeggiata a mare Bagnoli-La Pietra e la sistemazione e difesa dei relativi litorali (1.500.000 euro + 2.000.000 euro), l'adeguamento strutturale dell'edificio ex Magazzini Generali (3.093.737 euro) e la manutenzione e il ripristino delle pensiline esterne della Stazione Marittima (3.336.727 euro).
Altri interventi sono previsti nel programma triennale 2004-2006 e potranno essere attuati non appena saranno disponibili i finanziamenti già disposti dalla legge 166/2002, tra cui quelli previsti per l'area della cantieristica e delle riparazioni navali per 108.430.000 euro.
Infine il Comitato Portuale ha approvato due delibere per la regolamentazione delle attività portuali. La prima è relativa al rilascio delle autorizzazioni per l'espletamento delle operazioni portuali (art. 16 legge 84/94): la delibera prevede autorizzazioni non superiori ai quattro anni, fissa una serie di requisiti indispensabili per ottenere l'autorizzazione, rivede i canoni dovuti all'Autorità Portuale e conferma in 28 il numero massimo di autorizzazioni.
La seconda delibera è relativa alla regolamentazione delle attività industriali, artigianali e commerciali che si svolgono in porto: il nuovo regolamento amplia la tipologia di imprese che possono operare nello scalo prevedendo anche la possibilità di esercitare l'attività per un breve periodo; stabilisce inoltre nuovi canoni e nuovi criteri per poter ottenere l'autorizzazione ad operare.
«Con i due regolamenti varati oggi - ha detto Nerli - si completa il processo di riforma del lavoro in porto perché, con l'assegnazione dell'art. 17 (lavoro temporaneo) prima ed ora con la definizione dei due nuovi regolamenti sulle attività portuali ex art. 16 ed ex art. 68 del Codice della Navigazione, abbiamo definito in maniera trasparente le regole sia per chi deve fornire manodopera temporanea alle imprese e per chi deve svolgere attività d'impresa e di operazioni portuali nel nostro scalo. E' una fase che si è chiusa e che ci consentirà di lavorare in modo più veloce e con criteri più chiari».