Il Parlamento europeo ha approvato oggi una proposta di direttiva relativa all'inquinamento provocato dalle navi che comprende l'introduzione di sanzioni anche di tipo penale. Il progetto di legge prevede che qualsiasi scarico illegale in mare da parte di una nave vada considerato come un delitto punibile, che comporta sanzioni - anche penali - a carico dell'armatore, del proprietario o del noleggiatore della nave o del proprietario del carico o della società di classificazione.
Il Parlamento ha votato un emendamento in base al quale, se ritenute responsabili di un inquinamento, anche le autorità portuali possono essere oggetto di sanzioni. E' stato introdotto anche un emendamento che prevede che le autorità portuali dei porti comunitari debbano tenere registri degli idrocarburi «al fine di prevenire le operazioni di degassificazione incontrollate, che - recita il testo - sono all'origine della maggior parte degli inquinamenti marittimi».
Il Parlamento ha inoltre sostenuto la proposta di creare una Guardia Costiera europea dotata delle necessarie competenze e di strumenti giuridici ed ha chiesto alla Commissione Europea di presentare una proposta in questo senso nel più breve tempo possibile.
Inoltre, nella seduta odierna, il Parlamento europeo ha approvato una proposta di regolamento relativa al trasferimento di registro delle navi mercantili e passeggeri all'interno della Comunità che intende aggiornare lo specifico regolamento adottato nel 1991 (n. 613). In particolare, rispetto a quanto previsto dal regolamento 613/91, la proposta estende il campo di applicazione del regolamento alle navi passeggeri costruite dopo il 1' luglio 1998 o comunque conformi ai requisiti applicabili previsti a livello europeo e dall'IMO. Nel 1991 - si legge nella relazione alla proposta di regolamento - questo tipo di navi «erano rimaste escluse dal regolamento in quanto i requisiti alle quali esse dovevano allora rispondere in materia di costruzione e in altri campi erano troppo diversi da una normativa nazionale all'altra. Da allora le norme internazionali ed europee relative alle navi passeggeri sono state rafforzate e perfezionate e tale inconveniente non esiste più. Inoltre gli armatori devono superare notevoli difficoltà pratiche per trasferire le navi passeggeri da un registro all'altro all'interno dell'Unione».
La proposta di regolamento elimina la clausola che prevede un periodo di sei mesi di navigazione sotto la bandiera di uno Stato membro affinché una nave possa essere trasferita nel registro di un altro Stato comunitario.
Infine il Parlamento ha respinto a larga maggioranza gli emendamenti tesi a inserire il simbolo europeo in un vertice della bandiera, analogamente a quanto fatto con le targhe automobilistiche.