Il gruppo industriale francese Alstom può tirare un sospiro di sollievo. La Commissione Europea ha approvato oggi gli aiuti concessi dal governo di Parigi per la ristrutturazione del gruppo. La decisione era attesa con trepidazione dalle autorità francesi: gli aiuti rappresentano uno spartiacque tra il rapido e irreversibile aggravamento della crisi che attanaglia Alstom e la possibilità di sopravvivenza del gruppo.
Bruxelles ha però posto alcune condizioni: Alstom dovrà attuare misure per aprirsi al mercato e dovrà effettuare disinvestimenti per ridurre del 10% la consistenza del gruppo, in aggiunta alla riduzione del 20% già prevista dall'attuale piano di ristrutturazione avviato da Alstom. I nuovi disinvestimenti - ha precisato l'esecutivo europeo - ammonteranno a circa 1,6 miliardi di euro e includeranno gli impianti termici per l'industria, le attività svolte dalla divisione Trasporti in Australia e Nuova Zelanda e i locomotori per treni merci prodotti in Spagna, oltre ad 800 milioni di euro in altre attività. Nel comparto dei trasporti è prevista anche l'apertura del mercato francese delle forniture per il settore ferroviario. Inoltre Alstom non potrà effettuare acquisizioni nel settore del trasporto per quattro anni, come anticipato nell'accordo raggiunto tra la Commissione e l'azienda francese nello scorso maggio (
inforMARE del
26 maggio 2004).
«I consistenti disinvestimenti, l'apertura al mercato e le misure di ristrutturazione - ha detto il commissario europeo alla Concorrenza, Mario Monti - consentiranno di ristabilire sane condizioni di concorrenza».
Inoltre la Commissione Europea ha imposto ad Alstom di stabilire entro quattro anni una o più partnership industriali a lungo termine nei settori primari in cui opera, in particolare nel comparto energetico e in quello dei trasporti. Secondo la Commissione i partner dell'azienda francese potranno così operare insieme con Alstom nei settori in cui gli aiuti pubblici potrebbero determinare le più accentuate distorsioni della concorrenza. Tali partnership dovranno essere attuate con imprese non controllate dal governo francese.
Ogni tre mesi le autorità francesi dovranno rendere note a Bruxelles le misure assunte e i risultati ottenuti nelle alleanze con altre imprese.
Il programma di ristrutturazione - ha ricordato Alstom - prevede che lo Stato francese divenga parte della compagine azionaria del gruppo, con una percentuale di circa il 18,5% La manovra sarà possibile attraverso la conversione in capitale di un prestito ventennale assegnato la scorsa estate.
«Dopo l'accordo raggiunto lo scorso 23 giugno con le banche, con cui viene rinnovata la fiducia ad Alstom - ha sottolineato il gruppo francese - questo è il secondo importante passo per la realizzazione del piano di finanziamento programmato dalla società. Il terzo step sarà l'assemblea degli azionisti programmata per il prossimo 9 luglio».
Intanto Alstom ha annunciato oggi di aver registrato incrementi degli ordini durante il primo trimestre dell'anno fiscale 2005, conclusosi lo scorso 30 giugno, con una crescita del 41% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio. Sono invece risultate in flessione del 6% le vendite; secondo Alstom si tratta di un «calo fisiologico dovuto alla diminuzione di ordini riscontrata nella prima parte dell'anno».
«Gli ordini sottoscritti in questo primo quadrimestre - ha precisato il presidente e amministratore delegato di Alstom, Patrick Kron - confermano il trend positivo già rilevato nei risultati raggiunti nel secondo semestre dello scorso anno fiscale. Riteniamo che questa performance commerciale sia positiva e incoraggiante, e costituisca un punto di partenza per la realizzazione dei nostri obiettivi».
B.B.