Il prossimo 16 settembre al Molo Sali di Porto Marghera. La decisione giunge a conclusione di una vicenda che l'ente portuale ha definito oggi «quasi paradossale»: dopo aver messo in moto «tutte le iniziative a tutela di un'attività portuale, se pur non rilevante, quale lo sbarco e l'introduzione a deposito di liquidi alimentari (vino)» - ha spiegato l'authority portuale - la ditta Rialto di De Pità Vittorio, che gestisce il deposito costiero, ha rifiutato di adeguarsi alle regole vigenti in porto.
L'Autorità Portuale ha ricordato che, a seguito della realizzazione di una nuova banchina portuale con una spesa di oltre 3,5 milioni di euro, ha disposto l'utilizzo della banchina al Molo Sali in regime di couso con un'altra impresa terminalista, garantendo la priorità di accosto per le navi vinaccere.
La ditta Rialto ha però impugnato le decisioni dell'ente portuale, che sono state invece dichiarate del tutto legittime dapprima dal TAR Veneto e poi dal Consiglio di Stato. Perse le cause - ha aggiunto l'authority portuale - il titolare della ditta Rialto ha chiesto di essere ammesso a sanare la propria posizione impegnandosi ad adempiere a tutti gli obblighi discendenti dall'occupazione dell'ambito demaniale portuale (pagamento del canone, realizzazione della recinzione del proprio insediamento, presentazione di un progetto di viabilità che non interferisca con le attività altrui).
Pur avendo atteso ben oltre il termine concesso per l'adempimento di quanto promesso - ha precisato l'Autorità Portuale - non uno degli impegni presi è stato rispettato.