Nei giorni scorsi il gruppo di lavoro incaricato dal governo norvegese di individuare le misure necessarie per ridare competitività al Norwegian International Ship Register (NIS), il registro internazionale della Norvegia, ha presentato le conclusioni della propria attività.
Secondo il gruppo di lavoro, la competitività del NIS potrà essere incrementata adottando alcune iniziative. Innanzitutto dovranno essere rimosse le restrizioni in determinate aree commerciali previste dal registro internazionale: è un paradosso - hanno spiegato i rappresentanti del gruppo di lavoro - che le navi iscritte nel registro NIS siano le sole navi a cui è vietato trasportare merci tra i porti norvegesi, operare sulla piattaforma continentale norvegese e partecipare al trasporto passeggeri verso destinazioni estere. Dovranno inoltre essere resi più flessibili i criteri che prevedono che la sede della compagnia di navigazione debba essere localizzata in Norvegia.
Tra le misure indicate dal gruppo di lavoro c'è anche la semplificazione delle procedure di approvazione dei certificati dei marittimi di nazionalità estera imbarcati su navi iscritte al NIS, la semplificazione delle modalità di iscrizione al registro marittimo e la necessità di commercializzare il NIS come un registro internazionale.
«Una flotta consistente sotto la bandiera nazionale - ha commentato il rappresentante della Norwegian Shipowners' Association, Jørgen Vatne - è vitale per dare alla Norvegia la capacità di influenzare le normative internazionali. Siamo quindi lieti di rilevare che il gruppo di lavoro si sia reso conto della necessità di eliminare le norme speciali della Norvegia e di armonizzare il registro con le norme e le leggi internazionali. Se il NIS vuole avere successo nei confronti degli altri registri, allora si debbono semplificare le condizioni per l'industria marittima e si debbono bilanciare e armonizzare con quelle offerte dalle altre nazioni».