La situazione finanziaria della spagnola Izar è talmente critica che il gruppo navalmeccanico rischia il fallimento anche non dovesse restituire gli aiuti pubblici come stabilito dall'Unione Europea. Lo ha dichiarato Enrique Martínez Robles, presidente della Sociedad Española de Participaciones Industriales (SEPI), in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano "El Pais".
«La crisi è tanto grave - ha precisato Robles - che, visto che la Commissione Europea ci ha notificato la prima risoluzione sugli aiuti illegali per 376 milioni di euro, è necessario avviare le procedure per sciogliere la società. Ma, oltre a questo, anche se non dovessero essere restituiti gli aiuti pubblici, la capacità economica dell'impresa non è tale da evitare il suo fallimento»
Il presidente della SEPI ha difeso la scelta di dividere i cantieri navali civili da quelli militari e di consentire l'ingresso di partner privati, definendole decisioni necessarie per garantire il futuro del settore.