In Italia i progetti per l'infrastrutturazione dei porti e le autostrade del mare rimangono sulla carta. Le gravissime carenze di infrastrutture che caratterizzano i porti italiani e le difficoltà che caratterizzano i tentativi di definire soluzioni per uno sviluppo efficace delle autostrade del mare sono state sottolineate oggi dalla Corte dei Conti, che ha presentato una relazione sul risultato dell'indagine relativa alle opere di grande infrastrutturazione nei porti e alle autostrade del mare.
«I risultati raggiunti con la realizzazione delle infrastrutture portuali, peraltro ancora in corso e lontane dal completamento - ha rilevato la Corte dei Conti - sono modesti a distanza di un oltre un quinquennio dall'emanazione della legge 413 del 1998. In effetti, le opere portate a termine dalle varie Autorità Portuali sono ancora insufficienti al fabbisogno».
L'indagine ha preso in considerazione 25 porti nei quali sono stati programmati 123 interventi complessivi di opere marittime, di cui 87 riguardano lotti di lavori per le autostrade del mare, pari al 70,7% del totale. «Sui 25 porti considerati - ha osservato la Conte - soltanto sei Autorità (Catania, Civitavecchia, Gioia Tauro, Livorno, Salerno e Savona) hanno completato, al 31 dicembre 2003, alcuni degli interventi autorizzati, peraltro ancora non collaudati, per un totale di 24 su 123 complessivi, pari al 19,5% di media di realizzazione generale. Considerato che dei 24 interventi ben 7 riguardano acquisti di strutture e spese varie, le opere scendono a 17, con abbassamento della media generale dei lavori compiuti al 14,6%. Poiché altri 5 dei 24 interventi riguardano opere non destinate alle autostrade del mare, la media delle strutture e acquisizioni compiute per le autostrade scende al 11,8%».
«Le cause del ritardo - ha precisato la Corte - sono imputabili a varie contingenze, quali la scelta di lavori ancora in una fase preprogettuale e l'assenza di una completa programmazione da parte del ministero sia sulle opere sia sull'individuazione delle tratte. La mancata operatività del servizio di controllo interno di gestione ha determinato anche la carenza di utili indicatori di produttività degli uffici. In ordine ai ritardi esposti, l'amministrazione ha rappresentato alcune discrasie della struttura di missione che, in vario modo, hanno influito sull'efficienza del servizio».
«Nel prendere atto sia delle disfunzioni indicate sia dell'impegno della struttura di missione, che è riuscita peraltro ad utilizzare tutte le risorse attribuite nei tempi previsti dalla contabilità di Stato - viene sottolineato - la Corte dei Conti non ha potuto non rilevare che, in termini di efficacia-efficienza dei risultati, la valutazione della complessa attività svolta dall'amministrazione non può essere considerata positiva, in quanto nell'arco di un quinquennio è stato realizzato meno del 22% degli investimenti autorizzati dallo Stato per la realizzazione delle infrastrutture necessarie al debutto delle autostrade del mare».
«Di recente, tuttavia - ha aggiunto la Corte - si è riscontrata una decisa accelerazione delle iniziative per la realizzazione dei progetti di trasporto via mare. L'amministrazione, con decreto 3 giugno 2004, ha approvato un ulteriore programma di interventi, con una percentuale non inferiore al 20% dei finanziamenti, finalizzata allo sviluppo delle suddette autostrade del mare, in ottemperanza al disposto della legge 413/1998. Con tale finanziamento, la somma complessiva stanziata dal legislatore ammonta a euro 3.491.928.759,90. Sono state anche individuate le seguenti rotte più significative per le autostrade del mare: Genova-Palermo; 2) Livorno-Palermo/Catania; 3) Napoli-Palermo; 4) Ravenna-Catania».
«Le possibilità di finanziamento - ha ricordato la Corte dei Conti - verranno anche dalla Comunità europea per le tratte internazionali. Tali aiuti costituiscono per l'Italia una occasione da non perdere, giacché la tempistica prevista (completamento entro il 2010) per l'utilizzazione delle risorse dovrà essere assolutamente rispettata, pena la perdita dei fondi comunitari».