La giunta regionale delle Marche ha bocciato oggi la candidatura di Paolo Annibaldi, attuale commissario dell'Autorità Portuale di Ancona, quale presidente dello stesso ente portuale che era stata proposta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi.
«La lettera del ministro con la proposta di Annibaldi, che tra l'altro nella segnalazione dei candidati avanzati dagli enti tralascia di citare quella del Comune di Ancona - sottolinea una nota dell'ente regionale - è giunta al presidente della Regione Marche il 6 ottobre scorso, quattro mesi dopo l'invio delle candidature da parte degli enti locali e della Camera di Commercio».
«Il diniego del governo regionale all'accordo - prosegue la nota - è motivato in primo luogo dal fatto che la Regione porta avanti una strategia complessiva e condivisa con gli enti locali, una politica che non le permette di aderire all'intesa su un'unica candidatura, espressione di una imposizione centralistica. Va inoltre considerato che il porto di Ancona è uno scalo fortemente interconnesso con il territorio provinciale e regionale, soprattutto per lo sviluppo dei sistemi logistici e di trasporto. In tale contesto, conseguentemente, le indicazioni proposte dagli enti locali territoriali non possono essere totalmente ignorate, pur nel necessario raccordo con le categorie economiche e produttive».
«Il no all'intesa da parte del governo regionale - sottolinea la Regione Marche - non è un giudizio negativo di merito su Annibaldi o il suo operato, ma una valutazione politica e istituzionale che tiene conto di tutti gli aspetti connessi allo sviluppo del porto dorico».
La Regione Marche chiederà quindi al ministro Lunardi di attivare la nuova procedura per la nomina del presidente dell'Autorità Portuale, la quale prevede - ha ricordato l'ente regionale - che "Il ministro chiede al presidente della giunta regionale una nuova terna, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e della Camera di Commercio".
L'esecutivo regionale sollecita infine «una procedura celere per porre fine ad una gestione commissariale di oltre un anno, mentre è avvertita l'esigenza di una soluzione stabile e definitiva, premessa necessaria per il rilancio del porto di Ancona».