L'unità di crisi per far fronte alle conseguenze del fallimento di Festival Crociere, promossa dall'Autorità Portuale di Genova e composta dai rappresentanti delle istituzioni locali, degli operatori portuali e dei sindacati, ha presentato oggi i risultati raggiunti sino a questo momento: su 133 dipendenti coinvolti dal fallimento, di cui 88 di Festival e 45 dell'agenzia Medov 2000 che commercializzava le crociere della compagnia, sono state ricollocate 85 persone (51 di Festival e 34 di Medov 2000). Il 30% dei ricollocati ha trovato posto di lavori in aziende dello shipping, il 37% nel settore dei servizi, il 19% nell'industria e il 14% in altri comparti.
Il presidente dell'authority portuale, Giovanni Novi, ha sottolineato l'iniziativa dell'Ente Bilaterale costituito da agenti marittimi e sindacati, che nella fase immediatamente successiva al fallimento, avvenuto nel maggio scorso (
inforMARE del
27 maggio 2004), ha finanziato in proprio un percorso di outplacement per i dipendenti di Medov 2000 e che si è quindi attivato presso la Regione Liguria per richiedere e gestire un finanziamento per garantire un programma analogo anche ai dipendenti di Festival. Invece Novi si è detto «dispiaciuto per la promessa fatta dalla famiglia Poulides di mettere a disposizione 100mila euro» per gli ex dipendenti del gruppo Festival; quei soldi promessi dalla famiglia del presidente di Festival, Giorgio Poulides - ha spiegato - «non sono ancora arrivati e la Regione si è fatta carico del finanziamento».
L'industria marittima, a conti fatti, ha assorbito meno di un quinto degli ex dipendenti di Festival e Medov 2000. Il presidente dell'ente portuale si è comunque dichiarato soddisfatto per il «reinserimento nel nostro mondo di professionalità che sarebbe stato un delitto perdere», ma ha ammesso che si è trattato di una ricollocazione che è avvenuta «con facilità solo per modo di dire».
«L'unità di crisi - ha precisato Novi - si è mossa sia per i dipendenti che per i fornitori, questi ultimi i più penalizzati: si sono fidati delle linee di credito in mano a Festival»; «ci sono creditori - ha ricordato - che non sono stati pagati». E proprio dal lato dei creditori «credo che il bello debba ancora arrivare», ha detto il rappresentante del Comitato Creditori Festival lamentando le azioni giudiziarie, giudicate poco rilevanti, che hanno sinora caratterizzato la vicenda («solo un paio di avvisi di garanzia, ma nessuna rogatoria internazionale») e annunciando che le «aziende sane» coinvolte nella vicenda stanno intanto progettando l'istituzione di un consorzio per proporsi sul mercato delle forniture navali.