La compagnia di navigazione islandese Samskip ha siglato un accordo preliminare per comprare l'operatore intermodale olandese Geest North Sea Line, specializzato nei collegamenti tra il Regno Unito e il continente europeo. Le due società prevedono di concludere l'intesa nella seconda metà di questo mese.
Con l'acquisizione di Geest North Sea Line la compagnia islandese prevede di registrare un fatturato annuo di 500 milioni di euro (contro i 250 milioni del 2003), di cui circa 300 milioni di euro relativi alla sola divisione di shortsea. Con la fusione la flotta di Samskip, incluse le navi a noleggio, salirà ad oltre 20 navi di capacità compresa tra 200 ed oltre 900 teu.
«Dalla metà degli anni '90 - ha detto ieri il chairman della compagnia islandese, Ólafur Ólafsson - Samskip sta perseguendo un programma di espansione e diversificazione, riducendo la sua dipendenza dalla sola attività marittima porto-a-porto e ampliando la sua presenza geografica. Siamo ora in una posizione di forza nei traffici che collegano i porti dell'Islanda, della Scandinavia e del Mar Baltico con il Regno Unito e l'area settentrionale del continente, ma abbiamo riconosciuto la necessità di estendere la nostra presenza nell'arena molto competitiva del Mare del Nord, dove i collegamenti intermodali con le destinazioni interne quali la Germania centrale e meridionale, l'Italia e l'Austria sono di vitale importanza. Geest North Sea Line è di gran lunga il principale operatore di questo mercato, le sue innovazioni continue - i container da 45' palletwide, i container frigo da 45' palletwide e i più recenti curtainsider da 45'- gli hanno garantito di accrescere l'attività in diretta concorrenza con l'autotrasporto».
«Da tempo, cosa di cui Samskip non era a conoscenza - ha detto Jacob van Geest, uno dei tre fratelli proprietari della Geest Nederland BV, casa madre di Geest North Sea Line - alla Geest stavamo chiedendoci quale potesse essere il nostro futuro a lungo termine. Geest North Sea Line è una società di proprietà familiare e questo non può continuare a lungo. Non ci sono membri della famiglia più giovani che abbiano intenzione di svolgere un'attività che richiede ingenti investimenti a lungo termine e impegno. All'età di 61 anni dovevo affrontare questo problema».