Giunto alla terza settimana, il blocco dei servizi di autotrasporto di vetture nuove, con il fermo di oltre tremila bisarche che mediamente ogni settimana trasferiscono e consegnano circa 40.000 autoveicoli, sta determinando una paralisi globale dell'industria, della distribuzione e del commercio del comparto automobilistico.
Il fermo, iniziato lo scorso 26 aprile - ha ricordato FITA-CNA - è stato attuato per sollecitare la committenza al rispetto integrale dell'accordo nazionale di settore, la stipula dei contratti scritti con tutti i vettori e l'adeguamento delle tariffe in funzione del reale incremento dei costi e per sollecitare il governo a convocare immediatamente la commissione paritetica per la verifica della applicazione dell'accordo nazionale di settore, a riconoscere esplicitamente l'accordo nazionale di settore, ad assumere provvedimenti urgenti in materia di contenimento dei costi con particolare riferimento al costo del gasolio e a definire strumenti che impongano alle case costruttrici nazionali ed estere l'affidamento del trasporto unicamente a quei committenti che dimostrino preventivamente di operare per mezzo di vettori regolarmente contrattualizzati.
«Le imprese di autotrasporto - ha sottolineato oggi il segretario nazionale di FITA-CNA, Maurizio Longo - si attendono segnali più forti e decisi sull'applicazione corretta degli impegni assunti e non rispettati dalla committenza. E non sono sufficienti a bloccare la protesta i tentativi troppo timidi condotti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti». «Sulla vertenza, oltre alle incertezze ormai croniche del mercato dell'auto e al mancato mantenimento degli impegni - ha precisato - pesano l'incremento dei costi, in primis quello del gasolio, ma anche l'assenza di garanzie minime sugli accordi di settore che dovrebbero essere fornite dalla riforma dell'autotrasporto». «E la protesta degli autotrasportatori con bisarche - ha aggiunto Longo- è solo la punta dell'iceberg di un malessere generalizzato del mondo dei trasporti su gomma che vive una crisi senza precedenti».
«FITA CNA - ha concluso il segretario nazionale di FITA-CNA - ha in corso incontri serrati con le altre associazioni dell'autotrasporto per analizzare le modalità di intervento che ogni organizzazione intenderebbe attuare e cercare scelte e decisioni le più unitarie possibili».