La convenzione ILO 163, che tratta del benessere delle gente di mare e della loro accoglienza, «è stata ratificata da molti Paesi "solamente firmando un pezzo di carta", al quale non sono seguiti i passi necessari e concreti per concretizzare le forme migliori di accoglienza, assistenza e vicinanza». Lo ha detto il cardinale Fumjo Hamao, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per il Migranti, partecipando al convegno nazionale dell'Apostolato del Mare sul tema "Il welfare dei lavoratori del mare" svoltosi dal 19 al 21 maggio scorsi a Rocca di Papa (Roma).
«In mancanza di una legislazione e di una forza di controllo internazionale - ha rilevato il ministro alle Attività Produttive, Claudio Scajola, in un messaggio inviato ai partecipanti - sono due le strade su cui occorre muoversi. Da una parte coinvolgere tutti i soggetti competenti e interessati per arrivare in tempi brevi alla ratifica, anche da parte del nostro Paese, della convenzione ILO 163 sul miglioramento delle condizioni della gente di mare e relative raccomandazioni. La convenzione include provvedimenti che riguardano i doveri dei governi per assicurare adeguate strutture e servizi di assistenza ai marittimi senza tenere conto dello Stato in cui la nave è registrata, né di nazionalità, razza colore, sesso religioni, opinioni politiche. L'altra strada molto concreta, è quella di assistere i marittimi dando servizi di prima necessità. È su questo piano che opera mirabilmente la fondazione Migrantes, nella continua missione pastorale dedicata agli addetti alla navigazione marittima».
Anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso il dirigente per la Sicurezza marittima, Giuseppe Alati, si è detto disponibile a cominciare immediatamente affinché almeno i contenuti della convenzione 163 vengano subito attuati attraverso il progetto della Migrantes di costituzione di comitati portuali di welfare locali ed un coordinamento nazionale.
L'ammiraglio Raimondo Pollastrini del Comando Generale delle Capitanerie di Porto ha garantito la totale ed incondizionata disponibilità delle Capitanerie, con 300 punti di presenza in Italia; ha anche sottolineato la disponibilità personale, oltre a quella istituzionale, di molti degli undicimila giovani in servizio volontario presso le loro strutture.
Il comandante Remo di Fiore, ispettore generale dei sindacati marittimi internazionali ITF, ha garantito un sostegno pieno all'iniziativa e presto intende farsi parte attiva con gli armatori presso il ministero del Lavoro.