L'International Transport Workers' Federation (ITF) ha rilanciato oggi una protesta giunta dalla Seafarers' Union of Burma (SUB), associazione affiliata ad ITF, che ha accusato l'esercito del Myanmar di aver arrestato e torturato a morte il trentottenne Ko Moe Naung, delegato del SUB per la regione del Ranong.
Secondo la Seafarers' Union of Burma, Ko Moe sarebbe stato arrestato la sera dello scorso 19 maggio e sarebbe morto dopo appena tre ore a causa delle torture che gli sarebbero state inflitte da membri dell'esercito.
Il SUB - ha ricordato ITF - opera dalla Tailandia in quanto il State Peace and Development Council, il governo militare del Myanmar, ha bandito le organizzazioni sindacali.
«La comunità economica internazionale - ha detto il segretario generale dell'ITF, David Cockroft - non può più tollerare la decisione del regime militare birmano di sbattere fuori qualsiasi forma di organizzazione sindacale, senza alcun riguardo per la vita umana. ITF, insieme con tutto il movimento sindacale internazionale, sta sottoponendo la questione alle società internazionali del trasporto, del turismo e di altri settori per accertarsi che, fintantoché i principali diritti umani e delle organizzazioni sindacali rimarranno estranei al regime del State Peace and Development Council, la nazione rimanga isolata politicamente e commercialmente».