In occasione dell'assemblea annuale, svoltasi lunedì scorso a Roma, l'Ancanap (Associazione Nazionale Cantieri Navali Privati) ha denunciato nuovamente la totale mancanza di attenzione nei confronti della cantieristica navale da parte delle istituzioni e degli organi politici competenti. «L'inerzia e l'incapacità di spendere anche i fondi già stanziati e disponibili, come per la legge n. 88/2001 - ha detto il presidente dell'associazione, Stefano Silvestroni - non può che creare sfiducia, riduzione dei livelli di occupazione tutelati sino ad ora con non poca fatica, e rischi di perdita di iniziative economicamente valide. Ci preme sottolineare, inoltre, le preoccupanti ricadute sull'economia nazionale».
Ancanap ha osservato che basterebbero solo 20 milioni di euro ad integrazione dello stanziamento previsto dalla Finanziaria per la legge n. 88/2001 per la copertura degli investimenti effettuati e, inoltre, sarebbero sufficienti altri 10 milioni di euro per rifinanziare il decreto ministeriale del 2 febbraio 2004 di attuazione del regolamento CE 1177/2002 che consentirebbe ai cantieri nazionali di dar esecuzione a diversi contratti già stipulati, permettendo
ai cantieri italiani - ha sottolineato l'associazione - di competere alla pari sul mercato globale senza subire uno svantaggio rispetto ai competitors europei che - grazie ai governi nazionali attenti ai problemi del settore - già usufruiscono di tale beneficio.
Ancanap ha rilevato come non possa essere ulteriormente ritardata l'adozione di queste misure, altrimenti - ha osservato l'associazione - si rischia di perdere le positive, anche se modeste, prospettive di ripresa del mercato che stanno maturando.
Nel corso dell'assemblea è emersa anche la proposta di ricostituire il ministero del Mare. È stato inoltre esaminato l'andamento del mercato delle costruzioni navali: la Corea si è confermata leader mondiale del settore anche se la quota di mercato della cantieristica coreana è scesa dal 44% del 2003 al 37% del 2004; lo scorso anno i coreani hanno acquisito il 43% delle commesse mondiali. Il Giappone è risultato al secondo posto nella classifica dei produttori mondiali con l'acquisizione del 27% di tutti i nuovi ordini; la Cina al terzo posto con una quota che si aggira intorno al 13%. L'Europa nel corso del 2004 ha accresciuto la sua quota di mercato che è passata dal 7% al 12%; ha chiuso il 2004 con 15, 8 milioni di euro, grazie soprattutto agli ordini per petroliere e car carrier ai cantieri della Croazia.
In ambito italiano nel 2004 i cantieri navali nazionali hanno registrato una produzione pari a 633.603 tonnellate di stazza lorda compensata, con una flessione del 18% rispetto all'anno precedente. Per quanto riguarda i nuovi ordini, nel corso del 2004 sono state acquisite 32 nuove commesse per un totale di 1,285 milioni di tslc e per un valore di 3.974 milioni di euro, con un incremento 86% rispetto al 2003 (tuttavia il 74% delle tslc - ha osservato l'associazione - è rappresentato da sette navi da crociera commissionate ad un unico cantiere costruttore).
Lo scorso anno i cantieri navali che fanno parte dell'Ancanap hanno totalizzato una produzione pari a 89.485 tslc, in flessione del 73,6% rispetto al 2003, e i nuovi ordini sono consistiti in 18 commesse per 132.717 tslc, pari al 10% delle nuove commesse acquisite dalla cantieristica nazionale (incremento del 70% delle commesse Ancanap rispetto al 2003; tuttavia il 73% delle tslc totali sono andate a vantaggio di un unico cantiere per la produzione di ferries).
L'assemblea ha quindi provveduto al rinnovo delle cariche sociali: confermato presidente Stefano Silvestroni e direttore Giancarlo Casani. Vice presidenti
di Ancanap sono Davino De Poli del cantiere navale De Poli Spa di Venezia e Paolo Zanetti del cantiere Mariotti di Genova, e consiglieri Andrea Cecchini del cantiere di Pesaro, Luigi Duò del cantiere Vittoria di Adria e Nicola Giacalone del cantiere Giacalone di Mazara del Vallo.