Il Comitato Portuale di Augusta, riunitosi lunedì scorso, ha votato all'unanimità la sospensione della discussione sull'approvazione del bilancio di previsione dell'Autorità Portuale. La decisione - ha spiegato l'ente portuale siciliano - nasce dallo stato di estrema difficoltà venutosi a creare in seguito all'approvazione della Finanziaria 2005, che pone limiti di spesa tali da mettere a repentaglio il futuro dell'ente.
Sottolineando la contrarierà del Comitato Portuale ad una politica di tagli adottati tout-court, la port authority ha spiegato che «i limiti finanziari previsti dalla legge nazionale, di fatto, rischiano di compromettere lo sviluppo non solo del porto di Augusta, ma anche dell'intera portualità siciliana per l'impossibilità di realizzare il piano degli investimenti». «Responsabilmente - ha precisato l'ente portuale - si è provveduto a ridurre di oltre il 25% le spese correnti previste inizialmente ed è stata esposta la gravità della situazione a tutti i ministeri competenti. Adesso si attende che giunga un'interpretazione autentica dell'articolo della finanziaria nazionale che pone questi limiti, interpretazione in virtù della quale si può soprassedere ai vincoli previsti per legge».
«Sulla vicenda - ha concluso l'Autorità Portuale - è intervenuto anche il presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, che ha richiesto al ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, ed al ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi, di valutare la possibilità di una deroga alle norme emanate al fine di garantire economicamente l'attuazione della pianificazione programmata dall'ente per lo sviluppo del porto».