Nel 2004 l'Italia, per il sesto anno consecutivo, si è confermata al primo posto in Europa sia per numero di navi ispezionate (2385) sia per numero di navi fermate (368), ossia trattenute nei porti sino all'eliminazione delle deficienze riscontrate. Lo scorso anno la Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Genova ha fermato 53 delle 151 navi ispezionate; inoltre i dati dell'ultimo triennio, durante il quale sono state detenute 127 delle 444 navi ispezionate, pongono Genova quale primo porto italiano e secondo europeo nell'incisiva lotta alle "carrette del mare".
L'attività della Guardia Costiera di Genova è stata intensa anche nel primi mesi del 2005: «nell'anno in corso - ha confermato oggi l'ammiraglio Marco Brusco, comandante del porto di Genova e direttore marittimo della Liguria - sono già 20 le unità detenute su 75 ispezionate, e oltre 1.000 le deficienze rilevate, a conferma di una attenta selezione delle navi da sottoporre prioritariamente ad ispezione, tesa pertanto a concentrare gli sforzi e a colpire le unità che rappresentano una seria minaccia per la sicurezza dei nostri mari».
L'ultima nave bandita dal porto genovese è stata la chimichiera
Caribbean Trader, di bandiera panamense, partita ieri dopo la reispezione effettuata dagli uomini della Guardia Costiera. La nave, di 4.100 tonnellate di stazza lorda, non potrà più approdare nei porti comunitari sino a quando lo stato di bandiera e il registro di classificazione non sottoporranno l'unità ad una ulteriore dettagliata verifica e garantiranno la totale rispondenza dell'unità alle convenzioni internazionali concernenti la sicurezza e l'antinquinamento. Solo allora - ha spiegato la Capitaneria di Porto - potrà essere sottoposta nuovamente ad ispezione dal personale della Guardia Costiera prima di permetterne l'approdo nei porti europei.
La
Caribbean Trader è stata detenuta per gravi deficienze concernenti la protezione strutturale e i dispositivi di lotta antincendio, i mezzi di salvataggio e la manutenzione generale dell'unità. In particolare è risultata immediatamente evidente una grave mancanza di gestione da parte della compagnia e una scarsa attenzione da parte degli organi di visita che hanno rilasciato le rispettive certificazioni. La nave, che batte una bandiera inclusa nella cosiddetta "black list", risultava già essere stata fermata per altre due volte nel corso degli ultimi 24 mesi ed è quindi scattato il provvedimento di bando, ossia l'impossibilità di scalare i porti europei per traffico commerciale.