L'Associazione fra le Imprese di Spedizione ed Agenzie Marittime della Provincia di Venezia denuncia la grave situazione del porto di Venezia e decide di dar vita ad una task-force tra operatori e politici con l'obiettivo di uscire dalla crisi che caratterizza lo scalo.
I prossimi mesi saranno determinanti per presentare un porto rinnovato agli agenti marittimi italiani, che nel maggio 2006 converranno a Venezia per l'assemblea generale organizzata dall'Associazione fra le Imprese di Spedizione ed Agenzie Marittime della Provincia di Venezia. «Abbiamo solo pochi mesi - ha detto oggi il presidente dell'associazione, Aldo Pomarici - per poter presentare ai rappresentanti dell'armamento e della merce, che saranno a Venezia in maggio, un porto efficiente, competitivo, ricco di strategie mirate a conquistare nuovi mercati». «Queste - ha aggiunto - erano state, in occasione del suo insediamento, le promesse dell'attuale presidente dell'Autorità Portuale, Giancarlo Zacchello. Oggi, a oltre un anno di distanza, ci troviamo invece di fronte ad una imbarazzante situazione di stallo che lascia tutti quanto meno perplessi».
«Chi governa il porto - ha osservato Pomarici - minimizza la crisi del traffico e rilancia, ma solo a parole, con rosee previsioni l'incremento del traffico (800.000 container nel giro di qualche anno!) mentre, invece, si incrementano il costo dei servizi (come è stato per l'erogazione dell'acqua alle navi che nei giorni festivi ha subito un aumento del 70%)».
«In realtà - ha detto Pomarici - non siamo stati messi a conoscenza di nuovi programmi di investimenti infrastrutturali mentre, per completare l'escavo del canale Malamocco - San Leonardo, la stessa Autorità Portuale prevede tempi lunghissimi rispetto alle esigenze del traffico, in particolare quello dei full-container. Tutto ciò, mentre l'annunciata promozione e internazionalizzazione del porto sono capitoli ancor tutti da inventare come, del resto, l'alleanza strategica annunciata con altri scali del nord Adriatico, con l'aggravante che resta sconosciuto a tutti come e dove l'Autorità Portuale intenda concretamente sviluppare la logistica nelle aree di Porto Marghera».
«Per queste ragioni - ha proseguito il presidente dell'associazione - abbiamo deciso con terminalisti e amministratori locali di dare vita ad una vera e propria task-force per sostenere, in questo difficile momento, i vertici dell'Autorità Portuale. Si tratta di riavviare al più presto quella "politica di concertazione" dentro e fuori dal porto per consentire alle categorie interessate di sfruttare ogni elemento utile e a tutti i livelli atto ad invertire il trend negativo che negli ultimi mesi, complice anche la crisi economica che attanaglia il Paese, potrebbe portare all'immediata perdita di posti di lavoro, comunque al ridimensionamento dell'organico di molte aziende».