Il consiglio direttivo di Assoporti, riunitosi oggi a Roma, ha espresso «profonda insoddisfazione per i contenuti dell'articolo 14 del decreto legge n. 115/05 riguardante lo sblocco dei finanziamenti per le infrastrutture portuali». «Infatti - ha spiegato l'Associazione Porti Italiani - tale norma, così com'è formulata, risolve solo parzialmente il problema dei vincoli di spesa posti alle Autorità Portuali dall'ultima legge finanziaria».
Secondo Assoporti la norma «è da interpretarsi nel senso che lo sblocco degli investimenti deve riguardare l'intero programma di riqualificazione e ammodernamento delle infrastrutture portuali finanziato in questi anni da varie leggi e, da ultimo, dall'articolo 36, comma 2, della legge 166/2002».
L'associazione ha quindi sottolineato che «il testo del decreto legge, circoscrivendo la deroga soltanto all'anno 2005, non rimuove il limite di spesa per gli anni 2006 e 2007 impedendo così alle Autorità Portuali di far fronte agli impegni di investimento di carattere pluriennale». «Rimane inoltre scoperta - ha aggiunto Assoporti - la situazione relativa ad opere finanziate con fonti di finanziamento di diversa provenienza, come ad esempio risorse proprie, fondi ministeriali o interventi comunitari; infine il decreto legge non prevede la rimozione del vincolo relativo alla gestione di cassa ed alle spese di parte corrente rischiando così di compromettere la possibilità, per le Autorità Portuali, di adempiere ad obblighi contrattuali già assunti ovvero di fronteggiare essenziali compiti istituzionali, come ad esempio quelli in tema di »security« che, a seguito dei tragici eventi di questi giorni, assumono tra l'altro un'assoluta priorità».
«Le limitazioni alla spesa corrente - ha osservato ancora Assoporti - penalizzano in modo particolare le Autorità Portuali di più recente costituzione ovvero in regime di commissariamento nell'anno 2003, determinandone la sostanziale paralisi amministrativa».
Il consiglio direttivo dell'associazione ha dato mandato al presidente, Tommaso Affinita, di rappresentare nelle sedi parlamentari la posizione di Assoporti insistendo sull'esigenza di una riformulazione dell'articolo 14.