Il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, in qualità di coordinatore nazionale ANCI delle Città portuali ha proposto cinque emendamenti all'articolo 14 del decreto legge 115 del 30 giugno scorso sull'ammodernamento delle infrastrutture portuali per superare il blocco degli investimenti. Il provvedimento era stato presentato dal governo con l'obiettivo di eliminare il tetto del 4,5% per le spese di investimento delle Autorità Portuali previsto nella legge finanziaria 2005.
«Un'attenta lettura del testo - ha affermato Cosimi - ha invece dimostrato che si trattava di un "falso sblocco", limitandolo al solo 2005 e con tempi di applicazione così ristretti, praticamente i restanti mesi di quest'anno, da renderlo inapplicabile. Inoltre con questo articolo sono stati eliminati tutti i contributi che i Comuni sedi di porti potevano utilizzare in caso di calamità o bonifica dei siti inquinati. Non a caso numerose ed autorevoli sono state le proteste che si sono sollevate dal mondo della portualità italiana, a partire da Assoporti e da esponenti politici sia di maggioranza che dell'opposizione».
«In questi giorni - ha detto Cosimi - mi sono sentito con molti colleghi e presidenti di Autorità Portuali e tutti sono profondamente preoccupati del comportamento del governo, che dà con una mano e riprende con l'altra. Ciò aggrava le difficoltà dei nostri porti e accentua le distanze con gli altri porti europei e mediterranei. Servirebbero grandi investimenti per preparaci al meglio al 2010, non piccoli e contradditori provvedimenti. Per questo ho ritenuto importante, come coordinatore ANCI delle Città portuali, raccogliere preoccupazioni e suggerimenti e tradurli in emendamenti all'articolo 14, che saranno presentati in Senato».
Il primo emendamento proposto dal sindaco di Livorno prevede l'abrogazione del 1' comma dell'articolo 14, ripristinando la copertura finanziaria per gli interventi sostenuti dai Comuni portuali per la bonifica dei siti inquinati.
Con il secondo, si prevede di estendere esplicitamente l'esclusione dai limiti di spesa anche per i finanziamenti previsti dalle leggi 413/98, 488/99 e 388/2000, oltre che per la 166/2002 citata dall'articolo.
Il terzo emendamento inserisce tra la spese "non limitate" anche quelle che per le quali le Autorità Portuali utilizzano fondi propri, ministeriali o comunitari. Inoltre si specifica che tali spese devono essere "già definite dagli strumenti di programmazione delle AP", così da evitare finanziamenti a pioggia e la corsa a "progetti" dell'ultima ora.
Il quarto elimina il limite di applicazione della legge al solo 2005, in quanto - ha spiegato Cosimi - ciò lascerebbe praticamente poco più di cinque mesi all'utilizzo di questa norma, rendendo impossibile bandire gare per opere infrastrutturale impegnando le somme a disposizione. Per questo si prevede l'eliminazione del limite temporale al 2005, o, quantomeno, la sua estensione anche agli anni 2006 e 2007.
L'ultimo emendamento mira a svincolare tutte le spese in conto capitale (anche quelle finanziate con fondi propri) dal limite di cassa, in modo da consentire il rispetto degli impegni contrattuali presi negli esercizi precedenti.