«Il governo e la maggioranza hanno deciso di affondare i porti italiani». Lo ha affermato oggi Alessandro Cosimi, coordinatore nazionale ANCI Città Portuali e sindaco di Livorno, dopo il "no" del Senato agli emendamenti all'art. 14 del decreto legge 115/2005 presentati per sbloccare la possibilità per i porti italiani di investire le somme già disponibili negli anni 2006 e 2007. «Solo così - ha osservato - si spiega il rinvio alla finanziaria del 2006 dei finanziamenti per gli investimenti nelle infrastrutture portuali italiane».
«Abbiamo presentato modifiche al decreto - ha spiegato Cosimi - che non comportavano costi aggiuntivi, ma permettevano alle Autorità Portuali di spendere somme già finanziate e su progetti già definiti. La nostra iniziativa come ANCI raccoglieva richieste di molti presidenti delle Autorità Portuali, di tanti sindaci appartenenti a tutti gli schieramenti politici, ma ha trovato un muro di gomma. Infatti il senatore Grillo (Forza Italia) ha presentato un ordine del giorno, neanche messo in votazione, in cui il governo si impegnerebbe a recuperare fondi nel 2006! Intanto, nello stesso decreto, il governo ha trovato 500 milioni da destinare ai collegi elettorali, si badi bene non ai Comuni, ma ai collegi!»
Cosimi ha sottolineato la volontà dell'ANCI di non demordere: «abbiamo ripresentato gli emendamenti anche alla Camera dei Deputati - ha detto - e oggi stesso si apre il dibattito direttamente in aula, senza passare per le Commissioni. Diversi deputati hanno fatto propri gli emendamenti da noi elaborati e li hanno riproposti al voto dell'assemblea».
«Se il comportamento di governo e maggioranza nei confronti dei porti e delle loro città non dovesse mutare - ha annunciato Cosimi - svilupperemo una forte e diffusa iniziativa di informazione e protesta in tutta Italia. Per il prossimo 26 settembre ho chiesto ai sindaci delle città portuali di incontrarci a Livorno, in quell'occasione faremo il punto e decideremo quali iniziative intraprendere per superare questa situazione, dannosa per l'economia delle città e di tutto il Paese».