Entro il 2010 gli operatori logistici europei che operano a servizio dell'industria automobilistica investiranno oltre cinque miliardi di euro nell'acquisizione di nuovi camion, carri ferroviari, navi, attrezzature e sistemi informatici. Il dato è emerso nel corso del convegno "Automotive Logistics 2010" organizzato dall'ECG - European Car-transport Group of interest e svoltosi venerdì scorso a Barcellona.
«Le nuove normative ambientali dell'Unione Europea sulle emissioni gassose, l'aumento delle dimensioni e del peso dei nuovi veicoli così come lo spostamento della produzione di auto verso le nuove fabbriche in Europa dell'Est - ha detto il presidente di ECG, Kay Hanns Ewaldsen - hanno determinato la necessità di un rinnovo radicale della flotta europea di veicoli per il trasporto di auto (camion e trailer), di carri ferroviari e di navi». «Prevediamo - ha aggiunto - che il flusso di investimenti sarà di oltre un miliardo di euro all'anno per ciascuno dei prossimi cinque anni. Complessivamente saranno spesi circa cinque miliardi di euro per comprare fino a 15.000 nuovi camion e circa 1.500 nuovi carri ferroviari, mentre sono almeno 23 le nuove navi in ordinativo».
Questa mole di investimenti - ha osservato ECG - avviene peraltro in un movimento in cui il settore della logistica automotive è alle prese con alcune criticità, in particolare con la continua pressione sui prezzi determinata dall'accesa concorrenza tra le case automobilistiche e con la continua crescita dei costi diretti sostenuti dagli operatori logistici a causa dell'aumento del prezzo del carburante e dell'energia e costo del personale. Questa situazione - ha sottolineato ECG - sta determinando la scomparsa di molte imprese europee e l'indebolimento della solidità finanziaria di molte altre aziende.
«Il vero problema - ha rilevato Ewaldsen - è che l'intera industria automotive ha bisogno di soluzioni a breve termine, mentre abbiamo a che fare con un problema che richiede progetti a medio termine. Comprendiamo appieno le difficoltà che stanno affrontando i produttori di automobili, d'altro canto loro dovrebbero riconoscere che siamo entrambi parte dello stesso business: noi abbiamo bisogno che le loro auto siano consegnate così come i produttori di auto hanno bisogno che gli operatori logistici consegnino le loro auto».